Israele chiede a Hamas la consegna urgente dei corpi di 24 ostaggi.
Ultime Notizie da Gaza: Crisi degli Ostaggi e Scontri Interni
Roma (ITALPRESS) – La situazione a Gaza continua a destare preoccupazione. Oggi è l’ultimo giorno concesso da Israele a Hamas per la restituzione dei corpi di 24 ostaggi che sarebbero dovuti essere consegnati ieri, in base a un accordo raggiunto la scorsa settimana a Sharm el-Sheikh. Questo termine è stato imposto dal governo israeliano, il quale ha già accusato Hamas di non rispettare gli impegni presi nell’ambito del cessate il fuoco. Secondo fonti media israeliane, i mediatori stanno affrontando difficoltà nel rintracciare tutti i corpi.
Stando a quanto riportato dall’emittente pubblica Kan, Israele avrebbe già identificato alcuni dei corpi detenuti da Hamas, il quale non ha proceduto con la loro consegna. Un diplomatico arabo dei Paesi mediatori, tra cui Egitto e Qatar, ha dichiarato al quotidiano Haaretz che le trattative sono in corso e non ritiene che l’accordo sia a rischio. Nella giornata di ieri, Hamas ha trasferito le bare contenenti i corpi di quattro ostaggi uccisi a Gaza all’Istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv, dove sarà effettuata l’identificazione. È importante notare che in passato Hamas ha restituito corpi di individui non riconducibili agli ostaggi.
Violazioni del Cessate il Fuoco e Reazioni della Difesa Israeliana
Oggi, le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno confermato l’identificazione di diversi sospetti che si sono avvicinati alle loro linee nel nord di Gaza, violando l’accordo di cessate il fuoco. Secondo un post su X, l’IDF ha riferito di tre morti a Gaza a seguito di questi eventi. “Abbiamo tentato di respingere i sospettati, ma non hanno risposto e hanno continuato a avanzare verso le nostre forze, costringendoci ad aprire il fuoco per neutralizzare la minaccia”, ha comunicato l’IDF. È stato anche precisato che le segnalazioni di infiltrazioni terroristiche sono state errate.
L’IDF ha esortato i residenti di Gaza a seguire le istruzioni fornite e a mantenere le distanze dalle forze schierate nella zona. La “linea gialla” rappresenta il confine entro il quale le IDF si sono ritirate, in seguito all’accordo di Sharm el-Sheikh, che ha portato alla tregua e alla liberazione degli ostaggi, insieme al rilascio di detenuti palestinesi. A detta di Hamas, questi sviluppi rappresentano una violazione dell’accordo.
Scontri Interni a Gaza: Hamas contro Clan Locali
Dopo l’inizio del cessate il fuoco, almeno 32 membri di clan locali nella Striscia di Gaza sono stati uccisi dai miliziani di Hamas, secondo quanto riportato dalla televisione saudita Al-Arabiya. Un video virale, che circola in rete, mostra uomini mascherati con fasce verdi – simbolo di Hamas – che eseguono sparatorie a sangue freddo contro sette persone. La validità di tale video è ancora da confermare.
Il ministero degli Esteri israeliano ha rilanciato queste immagini su X, sottolineando che “il cessate il fuoco è in vigore da meno di 100 ore. Hamas sta uccidendo i palestinesi”. Le accuse si concentrano sulla pratica di Hamas di governare attraverso la paura, giustiziando civili e reprimendo il dissenso. Le immagini degli scontri forniscono un ulteriore contesto alle tensioni sul territorio e ai recenti scontri tra i miliziani di Hamas e la famiglia Daghmash, proveniente dai quartieri Al-Sabra e Tel al-Hawa.
Fonti vicine a Hamas, riportate dal quotidiano Al-Sharq Al-Awsat, riferiscono che circa 20 membri della famiglia Daghmash sono stati uccisi durante gli scontri. La violenza degli ultimi giorni ha riacceso il dibattito sul disarmo di Hamas e sulla smilitarizzazione di Gaza, sostenuti da molteplici attori regionali e internazionali. In una dichiarazione a Al-Arabiya, il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha affermato che “gli accordi per il futuro di Gaza devono essere raggiunti attraverso il consenso nazionale, includendo tutte le forze palestinesi”.
Resta da vedere come si svilupperanno questi eventi e quali misure verranno adottate per garantire la stabilità della regione e proteggere i diritti dei palestinesi. Fonti ufficiali continuano a monitorare la situazione con attenzione e a comunicare gli aggiornamenti attraverso diversi canali.
(ITALPRESS)
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