Istat: Pil fermo nel terzo trimestre 2025, crescita economica in pausa

Istat: Pil fermo nel terzo trimestre 2025, crescita economica in pausa

Istat: Pil fermo nel terzo trimestre 2025, crescita economica in pausa

Nel terzo trimestre del 2025, l’Istat segnala una stabilità del PIL rispetto al trimestre precedente e una crescita dello 0,4% su base annua, con aumenti nel settore agricolo e una leggera contrazione nell’industria. La domanda interna ha contribuito negativamente, mentre l’export ha sostenuto la crescita. A settembre 2025, l’occupazione è aumentata di 67mila unità su base mensile e di 176mila su anno, con un incremento soprattutto tra le donne e i dipendenti permanenti. Parallelamente, è aumentata la disoccupazione, specialmente tra i giovani, mentre il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,7%.

Andamento del PIL e situazione occupazionale in Italia nel terzo trimestre 2025

Nel terzo trimestre del 2025, l’Istat ha rilevato che il prodotto interno lordo italiano, espresso in valori concatenati con riferimento all’anno 2020, è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente, mostrando invece una crescita dello 0,4% su base annua. Questo periodo ha beneficiato di un maggior numero di giornate lavorative rispetto al trimestre precedente, mentre il confronto con lo stesso trimestre del 2024 evidenzia un numero costante di giorni lavorativi. L’andamento trimestrale riflette un aumento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, compensato da una flessione nell’industria e da una situazione di sostanziale equilibrio nei servizi. Dal punto di vista della domanda, si è registrata una contrazione della componente nazionale, al lordo delle scorte, mentre la componente estera netta ha fornito un contributo positivo. L’incremento acquisito per l’intero anno 2025 si attesta allo 0,5%.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, settembre 2025 ha mostrato segnali positivi con un aumento degli occupati che, su base mensile, sono cresciuti di 67 mila unità (+0,3%). Questo incremento ha coinvolto prevalentemente le donne, i lavoratori dipendenti permanenti e tutte le fasce d’età, eccetto i lavoratori tra i 35 e i 49 anni, che hanno invece mostrato una diminuzione. I lavoratori dipendenti con contratto a termine hanno fatto registrare un calo, mentre gli uomini e gli autonomi si sono mantenuti su livelli sostanzialmente invariati. Il tasso di occupazione è salito al 62,7%, con un aumento di 0,2 punti percentuali.

Parallelamente, anche il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato del 2,0%, pari a 31 mila unità, con una crescita rilevata principalmente tra gli uomini, i giovani tra 15 e 34 anni e chi ha più di 50 anni. Invece, tra le donne e la fascia di età 35-49 anni si è osservato un calo dei disoccupati. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione complessivo è salito al 6,1%, mentre quello giovanile ha raggiunto il 20,6%, con un aumento significativo di 0,9 punti percentuali.

Infine, si è registrata una riduzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, pari a circa 99 mila persone (-0,8%). Questa diminuzione ha interessato sia uomini che donne e tutte le fasce d’età, fatta eccezione per i 35-49enni, che hanno visto invece un aumento del numero di persone inattive. Questi dati riflettono un quadro complesso ma dinamico del mercato del lavoro italiano, che presenta segnali di crescita in alcune aree, accompagnati da sfide persistenti in altre.

Andamento economico e occupazionale in Italia: dati del terzo trimestre e settembre 2025

Nel terzo trimestre del 2025, l’Istat registra una stabilità del prodotto interno lordo (PIL) rispetto al trimestre precedente, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020 e corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. La crescita tendenziale del PIL è stata dello 0,4%, segnalando una leggera espansione economica rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È importante sottolineare che questo trimestre ha contato quattro giornate lavorative in più rispetto al precedente, mentre il numero di giornate è rimasto invariato rispetto al terzo trimestre del 2024.

L’analisi settoriale mostra dinamiche differenziate: il valore aggiunto cresce nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre in quello dell’industria si registra una flessione. Il settore dei servizi, invece, rimane stabile. Dal punto di vista della domanda, emerge un contributo negativo da parte della componente nazionale al lordo delle scorte, contrastato da un apporto positivo della componente estera netta. Questi elementi congiunti portano la variazione acquisita per l’intero anno 2025 a un aumento stimato dello 0,5%.

Il mercato del lavoro a settembre 2025 evidenzia segnali positivi legati alla crescita degli occupati, che aumentano di circa 67mila unità su base mensile, pari a un +0,3%. Questa crescita coinvolge principalmente le donne, i dipendenti permanenti e quasi tutte le fasce d’età, fatto che contribuisce a far salire il tasso di occupazione al 62,7%, con un incremento di 0,2 punti percentuali. Al contempo, diminuiscono i dipendenti a termine, mentre la consistenza degli uomini occupati e degli autonomi resta sostanzialmente invariata.

Simultaneamente, si registra un aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+31mila unità, +2,0%) che interessa principalmente gli uomini, i giovani tra 15 e 34 anni e gli over 50. Il tasso di disoccupazione cresce leggermente, raggiungendo il 6,1%, con un aumento più marcato tra i giovani, che arriva al 20,6%. La componente degli inattivi tra i 15 e i 64 anni invece diminuisce di 99mila unità (-0,8%), comprendendo uomini e donne di quasi tutte le fasce d’età, fatta eccezione per i 35-49enni, nei quali si registra un incremento del numero di inattivi.

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