La rilevanza globale della politica forestale svedese: un modello per il futuro sostenibile.
Gran parte del carbonio presente in una foresta non è nelle piante visibili, ma è intrappolato nel terreno, nelle radici, nell’humus, nei funghi, nei microbi e nelle intricate reti di vita sotterranea. Quando la silvicoltura viene intensificata — tramite rotazioni più brevi, disboscamenti totali, macchinari pesanti che compattano il suolo e rimozione di rami e ceppi — questo magazzino di carbonio sotterraneo viene eroso progressivamente. Il suolo diventa più povero, la biodiversità diminuisce e la capacità della foresta di assorbire carbonio a lungo termine si riduce.
La proposta del governo incoraggia anche la fertilizzazione con azoto per accelerare la crescita degli alberi. Questo può funzionare nel breve termine, ma dopo un decennio l’effetto svanisce. L’azoto nel frattempo viene contaminato nei corsi d’acqua, alterando gli ecosistemi e viene rilasciato nuovamente in atmosfera come gas serra. Questo provoca anche il disturbo delle delicate reti sotterranee di funghi e microbi che sostengono il suolo. I guadagni rapidi svaniscono, ma i danni rimangono.
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