Le nuove case elettriche nel Regno Unito consumano meno del previsto

Le nuove case elettriche nel Regno Unito consumano meno del previsto

Le nuove case elettriche nel Regno Unito consumano meno del previsto

Casa con pompa di calore-Blog.it

Lo studio cambia la prospettiva sulla rete nazionale

Uno studio recente rivela che alcune delle prime abitazioni completamente elettriche del Regno Unito, progettate per rispettare i nuovi standard edilizi, esercitano una pressione sulla rete energetica molto più bassa del previsto. Le case del complesso popolare di Handsworth, a Birmingham, equipaggiate con pompe di calore e sistemi ad alta efficienza, mostrano consumi contenuti e prestazioni migliori rispetto alle stime iniziali, suggerendo un potenziale cambio di paradigma nel settore dell’edilizia sostenibile.

I dati dello studio: consumi elettrici più bassi del previsto

I ricercatori hanno monitorato per un anno i consumi elettrici di sette abitazioni del Progetto 80, un complesso di edilizia popolare composto da 12 unità. La domanda media di picco nelle case analizzate è risultata “inferiore a quanto ci aspettassimo”, spiega la dott.ssa Monica Mateo-Garcia, responsabile accademica del Centre for Future Homes della Birmingham City University.

Le abitazioni, completate nel 2022, sono state costruite seguendo la bozza 2019 del futuro standard edilizio, che impone una riduzione dell’80% delle emissioni rispetto alle normative vigenti nel 2013. Un risultato che conferma come le tecnologie elettriche possano essere sostenibili anche dal punto di vista della capacità di rete.

Secondo Richard Fitton, professore all’Università di Salford, lo studio rappresenta “un lavoro straordinario”, aggiungendo che spesso si sovrastima l’energia necessaria per le nuove costruzioni.

Poche pressioni sulla rete elettrica: le pompe di calore funzionano

Nonostante le critiche verso le pompe di calore, spesso accusate di sovraccaricare la rete nazionale, i risultati mostrano il contrario: le case elettrificate del Progetto 80 consumano meno del previsto nelle ore di punta. Inoltre, gli orari di picco variano da un’abitazione all’altra, un fattore che riduce ulteriormente la pressione sulla rete.

Il consumo energetico annuo complessivo risulta inferiore del 40-67% rispetto alla media delle abitazioni britanniche, un risparmio “enorme” secondo i ricercatori.

Strutture efficienti: isolamento, pannelli solari e sistemi moderni

Le sette case analizzate presentano configurazioni leggermente diverse, ma quasi tutte sono dotate di pompe di calore ad aria per il riscaldamento e di livelli elevati di isolamento termico. Tutte le unità sono munite di pannelli solari, sebbene prive di sistemi di accumulo a batteria.

Secondo Mateo-Garcia, i dati sul risparmio di carbonio — ancora in fase di pubblicazione — mostrano ulteriori margini di miglioramento. Tuttavia, l’efficienza energetica reale è già superiore a quanto indicato dai calcoli degli APE, spesso ritenuti poco affidabili.

Le abitudini degli occupanti influenzano i consumi reali

A metà dello studio, i ricercatori hanno scoperto che alcuni residenti attivavano manualmente gli scaldabagni, ignari che il sistema fornisse acqua calda automaticamente. In un caso, una famiglia aveva spento la pompa di calore utilizzando termoventilatori elettrici, molto meno efficienti.

Nonostante queste anomalie, la qualità dell’abitare è risultata nettamente superiore rispetto alle precedenti case popolari. “Gli occupanti erano davvero felici: niente muffa, niente umidità”, racconta la ricercatrice.

Un rapporto provvisorio del 2023 ha registrato persino un miglioramento della salute: una famiglia che soffriva di asma non ha più manifestato sintomi dopo il trasferimento.

Pompe di calore promosse: “Le ragioni per non installarle stanno scomparendo”

Lo studio conferma la validità dell’elettrificazione domestica. Secondo Aaron Gillich, professore alla London South Bank University, “tutte le ragioni per non procedere con le pompe di calore stanno lentamente scomparendo”.

Alcune case hanno registrato consumi per riscaldamento e acqua calda inferiori alle stime degli attestati di prestazione energetica, evidenziando la necessità di sistemi di modellazione più accurati per le nuove costruzioni.

Il futuro dell’edilizia sostenibile: standard più severi e nuove tecnologie

Tony Hopkin, responsabile innovazione dell’associazione Midland Heart — promotrice del progetto — afferma che i risultati spingono a valutare l’introduzione di batterie per lo stoccaggio dell’energia, che permetterebbero agli abitanti di sfruttare tariffe elettriche più vantaggiose.

L’organizzazione sta pianificando un nuovo sviluppo di 95 abitazioni basate sul modello del Progetto 80, in vista della futura normativa: entro il 2027 tutte le nuove case inglesi dovranno essere dotate di pannelli solari e pompe di calore.

Secondo Fitton, la pubblicazione definitiva dello standard è un processo complesso, ma necessario: “Facciamo uscire questo standard”, esorta il professore.

La situazione in Italia: una transizione più lenta ma indispensabile

In Italia, la diffusione delle pompe di calore e delle abitazioni completamente elettriche procede a ritmo più lento rispetto al Regno Unito, ma i trend indicano un’accelerazione significativa. Secondo i dati ENEA, negli ultimi cinque anni le installazioni sono aumentate costantemente, spinte dagli incentivi fiscali e dalla crescente necessità di ridurre la dipendenza dal gas.

Nonostante questo, il Paese deve fare i conti con un patrimonio edilizio tra i più vecchi d’Europa: oltre il 70% delle abitazioni è stato costruito prima del 1980 e presenta bassissimi livelli di efficienza energetica. Questo rende la transizione più complessa, soprattutto nelle regioni dove l’inverno è più rigido e gli edifici non sono adeguatamente isolati.

Gli esperti sottolineano che per ottenere risultati paragonabili al Progetto 80 britannico servono interventi strutturali sul fronte dell’isolamento, della ventilazione e della generazione rinnovabile. La climatologa Rina Takahashi avverte: “L’Italia ha un enorme potenziale, ma senza riqualificazione energetica diffusa le pompe di calore da sole non bastano”.

Il governo sta lavorando a una revisione degli incentivi e a un nuovo quadro normativo per rendere obbligatori sistemi a basse emissioni nei nuovi immobili entro il 2030. Una mossa necessaria per accelerare la transizione energetica e ridurre l’impatto ambientale del settore residenziale, oggi responsabile di oltre un terzo dei consumi energetici nazionali.

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