Le Regioni al Centro della Programmazione Europea: Un Futuro di Opportunità

Rafforzare la Politica di Coesione Europea: La Voce delle Regioni Italiane
BRUXELLES (BELGIO) – Durante un’importante riunione tenutasi oggi a Bruxelles, l’assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, ha sottolineato l’importanza di aggiornare e rafforzare la politica di coesione europea. Questo incontro, organizzato dal Consiglio delle rappresentanze regionali (Crr) di Confindustria, ha visto la partecipazione di figure di spicco come Xavier Dutrenit, membro del Comitato europeo delle Regioni, e Luca Mattiotti, vice capo unità della DG REGIO della Commissione Europea. Zilli è intervenuta in rappresentanza del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esprimendo la necessità di mantenere le Regioni al centro della programmazione europea.
Una Politica di Coesione al Servizio dei Territori
Nel corso dell’incontro, è stato presentato un position paper che delinea le prospettive future della politica di coesione europea, in vista della programmazione che seguirà il 2027. L’assessore Zilli ha rimarcato: “Le Regioni devono rimanere protagoniste nella crescita e nello sviluppo dei territori. Non possiamo permettere che ci sia una centralizzazione che rischia di appiattire le peculiarità locali”. Il messaggio è chiaro: è fondamentale evitare l’omologazione per garantire che i territori più virtuosi non siano penalizzati in un contesto globale sempre più competitivo.
L’assessore ha inoltre evidenziato come l’attuale normativa sugli aiuti di Stato richieda una revisione profonda, poiché non riesce a supportare le dinamiche industriali contemporanee. In questo senso, Zilli ha dichiarato: “Siamo in un momento cruciale. Dobbiamo garantire che i territori ricevano il supporto necessario per attrarre investimenti strategici, evitando segnalazioni di inefficienza che potrebbero frenare lo sviluppo”.
Un altro focus importante dell’intervento di Zilli è stato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Secondo l’assessore, l’esperienza italiana non può essere adottata come modello per future politiche di coesione, a causa delle evidenti limitazioni della governance centralizzata. “Abbiamo vissuto ritardi e inefficienze, con un disallineamento rispetto ai reali fabbisogni territoriali”, ha sottolineato Zilli, rimarcando che ogni crisi, da quella pandemica a quella energetica, richiede approcci specifici e strumenti dedicati.
In Friuli Venezia Giulia, la Regione ha implementato una cabina di regia che ha snellito le procedure burocratiche, anticipato le risorse e accompagnato i beneficiari. “Questa è la vera attuazione del principio di sussidiarietà” ha continuato Zilli, argomentando la necessità di evitare un uso emergenziale delle risorse destinate alla coesione. “Risorse strutturali non devono essere distorte per affrontare le crisi, altrimenti priviamo i territori di un pilastro strategico per la loro crescita”.
Infine, l’assessore ha richiamato l’importanza di una governance multilivello e condivisa, affermando che l’apertura delle politiche di coesione verso le grandi imprese rappresenta un’opportunità, a patto che si garantisca trasparenza e coinvolgimento dei territori. “Ogni area ha esigenze e vocazioni diverse. È essenziale che le risposte siano specifiche e costruite a partire dalle Regioni”, ha commentato Zilli.
In questo scenario, le Regioni italiane si trovano a fronteggiare una sfida cruciale: ottimizzare l’utilizzo delle risorse europee per promuovere uno sviluppo equo e sostenibile. Dalla riunione emerge la necessità di un approccio personalizzato che rispetti la diversità delle esigenze regionali, ma che al contempo permetta una sinergia efficace tra le istituzioni e i territori. Come ha affermato Mattiotti, “L’Europa deve essere unita nella diversità, e le pratiche devono rispecchiare le specificità locali”.
La discussione sul futuro della politica di coesione si fa sempre più pressante e le indicazioni emerse dalla riunione di Bruxelles sono un chiaro segnale della direzione che le Regioni italianeintendono prendere. L’obiettivo rimane quello di garantire che il prossimo ciclo di programmazione sia non solo efficace, ma anche in grado di valorizzare il potenziale unico di ogni territorio italiano.
-Foto ufficio stampa regione Friuli Venezia Giulia-(ITALPRESS).
Questo articolo si basa su fonti ufficiali e dichiarazioni rilasciate durante l’incontro, evidenziando le prospettive e le posizioni dei rappresentanti delle Regioni italiane.
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