Le startup di fusione che hanno raccolto oltre 100 milioni di dollari.

Le startup di fusione che hanno raccolto oltre 100 milioni di dollari.

Alla fine del 2022, un laboratorio del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha annunciato di aver prodotto una reazione di fusione controllata, generando più energia di quella fornita dai laser al pellet di combustibile. Questo esperimento ha segnato un passo significativo verso il “breakeven” scientifico, mostrando che la scienza alla base della fusione è valida.

I fondatori delle startup hanno sfruttato questo slancio negli ultimi anni, portando avanti l’industria della fusione a un ritmo accelerato. Tra queste, Commonwealth Fusion Systems (CFS) si è distinta, raccogliendo circa un terzo del capitale privato investito nel settore della fusione finora. Nel suo ultimo round di finanziamento, concluso ad agosto, ha aggiunto 863 milioni di dollari, totalizzando vicino a 3 miliardi di dollari.

Startup in prima linea nel settore della fusione

CFS ha progettato il reattore Sparc, un impianto pionieristico che mira a generare energia a livelli “commercialmente rilevanti”. Il design del reattore tokamak, simile a un ciambella, impiega nastri superconduttori che creano un potente campo magnetico per contenere il plasma superriscaldato. Questo calore viene poi convertito in vapore per alimentare una turbina. La startup prevede che Sparc sarà operativo entro la fine del 2026 o all’inizio del 2027.

Un’altra importante startup, TAE Technologies, fondata nel 1998, ha raccolto 150 milioni di dollari a giugno da investitori tra cui Google e Chevron. La compagnia utilizza una configurazione a campo inverso per mantenere stabile il plasma, permettendo un maggior tempo per il verificarsi della fusione. La raccolta totale di TAE ammonta ad oggi a 1,79 miliardi di dollari.


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