MAGA populisti invocano guerra sacra contro Big Tech per la libertà di espressione.
Divisione tra Destra Tecnologica e Populisti MAGA
La destra tecnologica e i populisti MAGA si erano uniti, seppur brevemente, per portare un Trump anti-woke alla Casa Bianca. Con la frattura della loro coalizione, il Vicepresidente JD Vance, un protetto di Peter Thiel che aveva partecipato a più edizioni del NatCon, ha cercato di fungere da ponte tra i due gruppi. Gli eventi di quest’anno hanno mostrato chiaramente che le fazioni non sono più allineate.
Quasi metà dei panel della conferenza è stata esplicitamente dedicata alla tecnologia, con temi che includevano il suo impatto negativo sulla mente dei bambini a scuola e sull’analisi critica nelle università. Si denunciava la tecnologia come una minaccia all’economia americana, alla difesa nazionale e alla dominanza internazionale, oltre ad attaccare la fede giudeo-cristiana e mettere in pericolo l’umanità stessa. Altri relatori hanno avvertito che lo sviluppo dell’IA avrebbe portato a una vera e propria “suicidio civilezionale.”
Le opinioni sulla tecnologia variavano: alcuni riconoscevano che l’IA non sarebbe scomparsa e poteva avere benefici sociali se gestita correttamente, mentre altri affermavano che un ulteriore sviluppo avrebbe portato a conseguenze catastrofiche. Tuttavia, quasi tutti i relatori esprimevano una profonda diffidenza nei confronti dell’industria tecnologica.
Il timore della supremazia dell’IA cinese non bastava a cambiare idea, e nemmeno il fatto che Trump stesso avesse approvato finanziamenti per progetti come Stargate. “Il razionale del governo per l’accelerazione dell’IA è molto chiaro: ‘Dobbiamo battere la Cina e far crescere l’economia,’” ha detto Michael Toscano, direttore del Family First Technology Initiative, durante un suo intervento. “Questi, ovviamente, hanno importanti implicazioni per il futuro degli americani, ma la crescente apprensione è di una vita arida: ‘Per battere la Cina, devi essere disposto a rinunciare a tutto, compreso un futuro migliore per i tuoi figli e nipoti.’”
Aliati di Trump come Steve Bannon e Josh Hawley hanno condiviso questi sentimenti, attaccando Big Tech. Anche funzionari di alto livello hanno criticato apertamente le aziende tecnologiche, come il Dr. Jay Bhattacharya, che aveva subito una deplatformazione per aver contestato le origini del COVID, commentando che “la censura” da parte di queste aziende ha ritardato i progressi scientifici.
Questa animosità nei confronti della tecnologia è un risentimento radicato nel tempo, come ha affermato Dean Ball, ex consigliere senior per le politiche di IA nella Casa Bianca di Trump. Ha menzionato diverse offese attribuite a Big Tech, come la soppressione algoritmica e le etichette di “disinformazione.” Sebbene ora l’industria tecnologica non venga più vista come un’agenzia atta a censurare i conservatori, essa pare comunque infrangere sistematicamente i valori culturali, intellettuali e religiosi dei conservatori sociali.
