Malta: la nave EFCA combate la pesca illegale di lampuki vicino alla Sicilia
Malta Intensifica la Lotta Contro la Pesca Illegale di Lampuki
La Valletta – Mercati e mare diventano il palcoscenico di una battaglia cruciale: Malta ha lanciato un’operazione per contrastare la pesca illegale di lampuki, un pesce tradizionale e molto apprezzato. Recentemente, l’Agenzia Europea di Controllo della Pesca (EFCA) ha attivato una nave per pattugliamenti mirati nelle acque siciliane, un’iniziativa annunciata dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dei Diritti degli Animali. La richiesta di Malta per intensificare i controlli si inserisce all’interno di uno scenario di cooperazione tra Stati membri, finalizzato a preservare le risorse marine.
L’operazione EFCA si è avviata dopo che la nave ha fatto scalo a Malta a giugno, prima di dirigersi verso lo Stretto di Sicilia per le ispezioni. Negli ultimi anni, le autorità maltesi hanno messo in campo vari sforzi per garantire che le attività di pesca avvengano nel rispetto delle normative europee. Questo impegno è stato evidenziato dal Commissario Europeo per la Pesca, Kostas Kadis, durante la sua visita a Malta, dove ha incontrato i pescatori locali per discutere delle difficoltà che affrontano.
Normative e Regolamentazioni sulla Pesca del Lampuki
La pesca del lampuki è regolata da rigide normative europee, che stabiliscono che questa attività possa iniziare solo il 15 agosto di ogni anno. Tuttavia, le autorità maltesi stanno attivamente richiedendo all’Unione Europea una revisione di questa data. Le preoccupazioni sono legate ai cambiamenti climatici, che stanno influenzando le migrazioni di questi pesci, rendendo necessaria una valutazione delle tempistiche.
Nonostante la richiesta di modifica, il governo maltesi è ben determinato a non tollerare violazioni. Un esempio significativo si è verificato il 1° agosto, quando video che documentavano catture anticipate di lampuki hanno spinto Malta a contattare l’EFCA. In risposta, l’agenzia ha immediatamente inviato la nave Ocean Sentinel nelle aree critiche per avviare pattugliamenti mirati.
Il Ministero ha dichiarato che queste azioni riflettono l’impegno costante di Malta nell’applicazione delle normative europee. Inoltre, la collaborazione con eurodeputati come Thomas Bajada è fondamentale per promuovere regolamenti efficaci che combattano la pesca illegale nel Mediterraneo.
Malta ha inoltre incoraggiato i pescatori a segnalare attività sospette, raccogliendo prove come video e coordinate nautiche. Questo è particolarmente rilevante in vista della prossima riunione della Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CGPM), prevista per novembre.
Un aspetto fondamentale della questione riguarda l’impatto del cambiamento climatico. La Sottosegretaria alla Pesca, Alicia Bugeja Said, ha sottolineato come questo fattore stia contribuendo a una riduzione delle catture, rendendo urgente la necessità di studi scientifici in grado di fornire dati accurati per supportare le posizioni maltesi.
Critiche e Sfide per il Settore della Pesca
Nonostante gli sforzi del governo, le critiche non mancano. L’eurodeputato Peter Agius ha denunciato che l’esecutivo non ha protetto adeguatamente i lampuki maltesi e non ha segnalato a Bruxelles la pesca illegale che avviene nelle acque di Sicilia e Tunisia. Secondo Agius, questa mancanza di azione potrebbe portare Malta a dipendere dalle importazioni, danneggiando sia i consumatori che l’industria locale.
Ma non si tratta solo di critiche interne. Anche sui social media, video recenti hanno rivelato pescatori italiani e tunisini intenti a effettuare catture di lampuki settimane prima dell’apertura della stagione ufficiale, aumentando le pressioni sulla necessità di un intervento immediato da parte delle autorità europee.
Nonostante queste sfide, il Ministro della Pesca Anton Refalo ha affermato che il governo rimarrà impegnato nel sostenere i pescatori locali, promuovendo allo stesso tempo una pesca sostenibile. È fondamentale, quindi, che tutti gli attori coinvolti collaborino per garantire un futuro sano per le risorse marine.
Fonti ufficiali, come il Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dei Diritti degli Animali e l’EFCA, continuano a monitorare la situazione, e ulteriori provvedimenti saranno aggiornati in base agli sviluppi nelle aree interessate. La lotta alla pesca illegale è una questione cruciale, non solo per la biodiversità marina, ma anche per l’economia locale e la sicurezza alimentare dei cittadini maltesi.
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