Malta: riforme carcerarie applaudite dal Consiglio d’Europa, ma emergono criticità da affrontare.

Malta: Riforme Carcerarie Apprezzate dal Consiglio d’Europa
La Valletta, Malta – Recenti sviluppi nelle strutture carcerarie maltesi hanno attirato l’attenzione positiva del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa. In un rapporto emesso dopo una visita effettuata tra settembre e ottobre 2023, il Comitato ha lodato le migliorie apportate, in particolare nel carcere di Kordin e nelle stazioni di polizia disseminate sul territorio.
Progressi e Sfide nel Carcere di Kordin
Il carcere di Kordin ha mostrato significativi progressi rispetto al passato. I membri del Comitato hanno evidenziato un miglioramento nell’assistenza psicologica, sottolineando l’importanza dei piani di cura individuali e della tutela dei diritti dei detenuti. Stando al rapporto, gli interventi psicosociali sono stati condotti in modo regolare ed efficace. Le condizioni sanitarie interne hanno registrato un miglioramento netto dal 2015, con attrezzature aggiornate e un incremento del personale specializzato.
“Le istituzioni devono essere spazi di riabilitazione”, ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Jonathan Attard. “Stiamo lavorando assiduamente per garantire che ogni detenuto riceva l’assistenza necessaria per il loro reinserimento nella società”.
Tuttavia, non mancano le critiche. Il comitato ha espresso preoccupazione rispetto a segnalazioni di maltrattamenti e ha messo in luce le problematiche legate alla Divisione Sei. Le segnalazioni riguardano soprattutto la durata della permanenza e le difficoltà nelle procedure di ingresso, fattori che compromettono il benessere dei detenuti.
Raccomandazioni e Risposte del Governo
In seguito all’analisi delle strutture carcerarie, il Comitato ha fornito una serie di raccomandazioni eloquenti. Tra queste, emergono suggerimenti per limitare l’uso della sorveglianza costante tramite telecamere a circuito chiuso ai soli casi considerati ad alto rischio. Vi è anche l’invito a migliorare la privacy nelle aree dedicate ai servizi igienici e ad assegnare maggiori compiti al personale. L’adozione di misure alternative come il braccialetto elettronico è stata proposta per offrire opzioni più umane di detenzione.
Il governo maltese ha accolto con favore questo rapporto e ha risposto con una serie di progetti infrastrutturali in corso. Tra le iniziative vi è la costruzione di una nuova divisione concepita per accogliere fino a 120 detenuti, oltre a interventi di miglioramento nelle sezioni destinate alle donne e ai detenuti in attesa di processo.
Miglioramenti nei Centri di Detenzione e nelle Stazioni di Polizia
Il Comitato ha osservato miglioramenti complessivi anche nei centri di detenzione come Hal Far e Hal Safi, sebbene queste strutture mantengano caratteristiche simili a quelle delle prigioni. Le esigenze di ristrutturazione sono ancora evidenti, ma la direzione è quella giusta.
Inoltre, sono stati giudicati positivamente i lavori svolti nelle stazioni di polizia, incluso l’uso delle body cam da parte degli agenti. “Questi miglioramenti sono essenziali per garantire una maggiore trasparenza e conformità alle norme internazionali”, ha commentato il Ministro dell’Interno, Byron Camilleri. “Il rapporto del Consiglio d’Europa è il più positivo mai ricevuto sulle nostre strutture detentive, e rappresenta un riconoscimento del nostro impegno”.
Il Sentiero da Percorrere
In sintesi, Malta sta compiendo progressi importanti nella riforma delle sue strutture penitenziarie, ma le sfide restano. La strada per un sistema carcerario davvero riformato e umano è ancora lunga. La società civile e le istituzioni sono chiamate a lavorare insieme per garantire che Malta continui a migliorare e affronti con serietà le criticità evidenziate.
Fonti ufficiali, tra cui rapporti del Consiglio d’Europa e dichiarazioni di funzionari governativi, suggeriscono una volontà di cambiamento che potrebbe determinare un futuro migliore per il sistema carcerario maltesi e per il rispetto dei diritti umani dei detenuti.
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