Manovra: saltano 5 misure, Governo pone fiducia al maxiemendamento in Senato

Manovra: saltano 5 misure, Governo pone fiducia al maxiemendamento in Senato

Manovra: saltano 5 misure, Governo pone fiducia al maxiemendamento in Senato

La Commissione Bilancio ha deciso di rimuovere cinque misure dalla manovra, tra cui una che consentiva ai datori di lavoro di evitare il pagamento di arretrati ai lavoratori in alcune condizioni. Il ministro Luca Ciriani ha posto la questione di fiducia sul maxiemendamento in Senato. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza della prudenza nella gestione del debito pubblico, evidenziando l’aumento dei tassi e il cambio di scenario europeo. Ha inoltre evidenziato gli investimenti in sanità, la riduzione delle imposte e la necessità di una riforma previdenziale per garantire pensioni dignitose, qualificando la politica economica come responsabile e orientata al futuro del Paese.

Manovra economica, ritiro di alcune misure e il discorso di Giorgetti in Senato

La Commissione Bilancio ha deciso di escludere dalla manovra cinque misure, tra cui quella che consentiva ai datori di lavoro di non versare gli arretrati ai lavoratori, anche se non adeguatamente retribuiti, purché si rispettassero gli standard di certi contratti collettivi. Questi provvedimenti verranno rimossi domani tramite il maxi-emendamento presentato dalla stessa commissione. La sera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto la fiducia sul maxi-emendamento in aula al Senato, accelerando l’iter di approvazione.

Nel corso del dibattito generale sulla legge di Bilancio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza di approvare il bilancio di Stato in un contesto in cui diverse democrazie parlamentari europee non riescono a farlo. Ha evidenziato come l’iter parlamentare italiano abbia perso parte della sua centralità, arrivando a somigliare a un sistema monocamerale, spingendo a riflettere su come aggiornare le democrazie per adeguarle ai tempi moderni.

Sul piano economico, Giorgetti ha respinto le accuse di austerità, spiegando che si tratta piuttosto di un atteggiamento prudente, indispensabile vista la situazione debitoria del Paese, con 400 miliardi di debito pubblico e 90 miliardi di interessi da gestire. Ha ricordato che i tassi sono cresciuti e che la Bce non acquista più il debito italiano, motivo per cui la prudenza governativa mira a mantenere lo spread sotto controllo, salvaguardando la stabilità finanziaria del Paese.

Giorgetti ha poi evidenziato alcuni risultati raggiunti con la legge di Bilancio, come l’incremento record di 6 miliardi nel settore sanitario e la continuazione della riduzione fiscale, soprattutto rivolta ai lavoratori dipendenti con famiglia a carico. Ha spiegato che il governo affronta tassi d’interesse più alti e la mancanza dei dividendi Banca d’Italia, risorse che avrebbe impiegato per abbassare tasse o investire in scuola e sanità. Infine, ha posto l’accento sull’importanza della riforma previdenziale come scelta imprescindibile per garantire pensioni dignitose nel futuro, sottolineando che questa politica permette all’Italia di presentarsi con autorevolezza in Europa e nel mondo.

Giorgetti: Prudenza economica e riforme necessarie nella legge di Bilancio 2024

Cinque misure originariamente inserite nella manovra economica verranno eliminate, secondo le ultime decisioni della Commissione Bilancio. Tra queste figurava una norma che consentiva ai datori di lavoro, che non hanno pagato adeguatamente i propri dipendenti seguendo la sentenza dei giudici, di non versare gli arretrati purché avessero rispettato gli standard di alcuni contratti collettivi. Questa disposizione verrà rimossa domani tramite il maxi-emendamento approvato dalla stessa commissione.

Nel corso della giornata, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto la fiducia sul maxiemendamento in Aula al Senato, confermando così la determinazione del governo nel portare avanti la manovra. Questo passaggio è cruciale per il proseguimento della discussione e l’approvazione definitiva della legge di Bilancio.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha evidenziato come l’Italia si trovi a dover approvare il bilancio in un contesto europeo in cui molte democrazie parlamentari faticano a fare altrettanto. Ha sottolineato la perdita di centralità del Parlamento, che si traduce di fatto in un monocameralismo, e ha invitato a riflettere su come le istituzioni parlamentari debbano evolversi per affrontare le sfide attuali. La politica economica del governo viene descritta come prudente, necessaria per gestire un debito pubblico elevato e tassi di interesse in aumento, con un’attenzione particolare alla stabilizzazione dello spread.

Giorgetti ha inoltre riconosciuto un significativo aumento delle risorse destinate alla sanità, con un incremento di sei miliardi mai visto negli ultimi anni. Ha ricordato l’impegno per la riduzione delle imposte soprattutto per i lavoratori dipendenti con famiglia a carico, e la volontà di sostenere gli investimenti a favore delle imprese, con risultati che, fino a pochi mesi fa, sembravano difficili da raggiungere. Infine, ha posto l’accento sulla riforma previdenziale, definita imprescindibile per garantire pensioni dignitose, puntando sul rafforzamento del secondo pilastro che, nel lungo termine, rappresenterà un beneficio importante, in particolare per le nuove generazioni.

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