Manovra, Urso: 13 miliardi per potenziare energia rinnovabile e impianti sostenibili in Italia
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un investimento di 13 miliardi di euro per sostenere le imprese in beni strumentali avanzati e impianti a energia rinnovabile. Il Governo promuove una strategia industriale che coniuga transizione ecologica e difesa della produzione nazionale, superando l’ideologia nella normativa automotive con l’apertura alla neutralità tecnologica. Il Piano Transizione 5.0, con oltre 8 miliardi di euro, semplifica l’accesso agli incentivi per tutte le imprese. Si punta anche sulla siderurgia italiana, la trasformazione delle raffinerie in bioraffinerie e una riforma del Fondo di garanzia PMI. La firma dell’accordo UE-Mercosur è stata posticipata al 2026 per tutelare gli agricoltori.
Strategie e finanziamenti per potenziare l’industria italiana e la transizione ecologica
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un importante stanziamento statale di 13 miliardi di euro dedicati a sostenere gli investimenti delle imprese in beni strumentali avanzati e impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nell’intervista rilasciata a Italia Oggi, Urso ha illustrato la visione strategica del Governo, che abbraccia la transizione ecologica e la tutela della produzione nazionale, sottolineando il superamento del “muro ideologico” nell’ambito dell’automotive. Questo risultato, definito come un successo italiano a Bruxelles, consente di superare i vincoli imposti dalla normativa sul 2035, grazie all’introduzione della neutralità tecnologica che apre la strada all’utilizzo di motori endotermici alimentati da biocarburanti.
L’obiettivo chiave della strategia industriale è lo sviluppo di un’e-car europea che valorizzi le eccellenze italiane del settore, sostenuta dal nuovo Piano Transizione 5.0. Tale piano, con una dotazione superiore a 8 miliardi di euro, integra e sostituisce i precedenti progetti di digitalizzazione e sostenibilità, rendendo gli incentivi più accessibili e semplici da ottenere. Sono incluse nella misura tutte le imprese, comprese quelle ad alto consumo energetico, e non vi sono vincoli relativi all’investimento minimo richiesto, facilitando così la partecipazione del tessuto produttivo nazionale.
Il 2026 si prospetta come un periodo di attesa tecnica per le aziende del Centro-Nord in vista del nuovo regime di iperammortamento, con il sostegno che continuerà ad arrivare attraverso il rifinanziamento di strumenti quali la Nuova Sabatini e i Contratti di sviluppo. Dal punto di vista dell’industria siderurgica, Urso evidenzia come la revisione del CBAM e il potenziamento dei dazi per contrastare il dumping cinese rappresentino un’opportunità significativa, specialmente in relazione all’ex Ilva. Parallelamente, si punta a trasformare gli impianti di raffinazione in bioraffinerie, strategiche per la decarbonizzazione del trasporto pesante e per la salvaguardia dell’occupazione.
Sul piano finanziario, è in programma una riforma del Fondo di garanzia PMI che faciliterà la gestione delle crisi aziendali e l’adozione di soluzioni transattive. Per quanto riguarda l’accordo UE-Mercosur, Urso ha ribadito la posizione prudente dell’Italia, con la firma rinviata al 2026 per garantire maggiori tutele agli agricoltori nazionali. Questo trattato, pur potendo dar vita alla più grande area di libero scambio mondiale, necessita di ulteriori garanzie per soddisfare le esigenze italiane.
Strategie e incentivi del Governo per sostenere la crescita industriale e la transizione ecologica
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un importante stanziamento di 13 miliardi di euro da parte del bilancio dello Stato per supportare le imprese italiane negli investimenti in beni strumentali avanzati e nell’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa misura rientra in una più ampia strategia governativa per rafforzare la competitività del tessuto produttivo nazionale, con particolare attenzione alla transizione ecologica e alla tutela della produzione interna.
Nel corso di un’intervista a Italia Oggi, il Ministro ha evidenziato il superamento di barriere ideologiche nell’ambito della mobilità sostenibile, con un’apertura verso la neutralità tecnologica. Grazie a questo approccio, i motori endotermici potranno continuare a operare utilizzando biocarburanti, segnando una svolta significativa nella politica europea dell’automotive. Urso ha sottolineato la necessità di una visione strategica per recuperare terreno rispetto a paesi come Cina e Stati Uniti e per salvaguardare l’autonomia tecnologica europea nel settore green.
Al centro degli incentivi c’è il nuovo Piano Transizione 5.0, che unifica e potenzia gli interventi dedicati alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Con un fondo di oltre 8 miliardi di euro, il piano intende facilitare l’accesso anche alle imprese energivore, eliminando i limiti nell’ammontare minimo degli investimenti. Oltre agli strumenti già in vigore, verranno rafforzati la Nuova Sabatini e i Contratti di sviluppo per garantire continuità durante il delicato periodo tecnico previsto nel 2026.
Il Ministro ha inoltre evidenziato le prospettive per il settore siderurgico e della raffinazione, giudicando positiva la revisione del CBAM e le misure adottate contro il dumping cinese con il raddoppio dei dazi. I programmi futuri puntano sulla conversione degli impianti in bioraffinerie, elementi essenziali per la decarbonizzazione dei trasporti pesanti e per mantenere migliaia di posti di lavoro. Infine, riguardo all’accordo UE-Mercosur, l’Italia mantiene una posizione cauta: la firma del trattato è stata posticipata al 2026 per assicurare maggiori tutele agli agricoltori, nonostante il potenziale impatto positivo sulla creazione di una vasta area di libero scambio globale.
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