Mario Martone incanta Cannes con “Fuori”: successo tra pubblico e critica.
Mario Martone ha presentato a Cannes 78 il suo film “Fuori”, unico rappresentante italiano in competizione, che offre una visione profonda della scrittrice Goliarda Sapienza. Ambientato nella Roma degli anni ’80, il film si distacca da un semplice biopic, esplorando la vita della Sapienza attraverso il suo libro “L’università di Rebibbia”. Interpretata da Valeria Golino, la protagonista vive esperienze cariche di emotività e relazioni significative durante la sua detenzione. Elementi di libertà e autenticità emergono, mentre il film riflette sul legame tra Goliarda e Roberta, evidenziando un universo femminile ricco di sentimenti e verità.
Mario Martone e “Fuori”: Un Ritorno alla Vita di Goliarda Sapienza a Cannes
CANNES (FRANCIA) (ITALPRESS) – La magia della Croisette si mescola con la Roma degli anni ’80 grazie al talento di Mario Martone, che con il suo nuovo film “Fuori” ha incantato il pubblico e la critica al Festival di Cannes 78. Questo lavoro è l’unico film italiano in gara quest’anno e si discosta dal semplice biopic dedicato a Goliarda Sapienza, la scrittrice riemersa dalla dimenticanza solo dopo la sua morte. Dopo la miniserie ispirata a “L’arte della gioia” presentata lo scorso anno, Martone offre una nuova prospettiva attraverso “L’università di Rebibbia”.
“Fuori” esplora la vita di Goliarda, interpretata da Valeria Golino, che riesce a catturare la complessità della scrittrice, caratterizzata da una straordinaria libertà esistenziale. La pellicola si sofferma sugli anni trascorsi in prigione dopo la condanna per furto e ricettazione, durante i quali Goliarda intreccia relazioni autentiche e profonde con le altre detenute. Tra queste spicca Roberta, interpretata da Matilda De Angelis, che riflette appieno la curiosità per la vita di Goliarda e il suo legame con un universo popolare segnato da diverse sfide.
Il film di Martone si distingue per la delicatezza con cui affronta il mondo femminile, offrendo uno spazio di rispetto e ascolto. La visione di Goliarda, espressa con empatia da Golino, riesce a rappresentare una figura complessa, il cui desiderio di libertà e autenticità è palpabile. Il rapporto tra Goliarda e Roberta è il fulcro narrativo, mostrando un viaggio di scoperta reciproca caratterizzato da libertà e apertura.
“Fuori” non è solo una storia d’amore, ma una celebrazione di un’epoca e di un mondo ormai perduto. La sensibilità del regista per i luoghi e le vite dei personaggi arricchisce il ritratto di una realtà in cui le emozioni e le relazioni prendono vita, regalando uno spaccato di una Roma viva e pulsante, sia ai margini che nel cuore della città.
-Foto IPA Agency-(ITALPRESS).
Mario Martone e il Ritratto di Goliarda Sapienza in “Fuori”
CANNES (FRANCIA) (ITALPRESS) – La Croisette evoca l’epoca d’oro di Roma negli anni ’80, mentre il regista Mario Martone cattura l’attenzione di pubblico e critica con il suo nuovo lavoro, “Fuori”, presentato come unico film italiano in competizione alla 78esima edizione del Festival di Cannes. Non si tratta di un semplice biopic, ma di un’opera che esplora la complessità della scrittrice Goliarda Sapienza, riscoperta postuma. Dopo la miniserie di Valeria Golino ispirata a “L’arte della gioia”, quest’anno il festival ospita un’altra sfumatura della vita di Sapienza, rappresentata nel suo libro “L’università di Rebibbia”.
Il film riflette la singolare libertà esistenziale della scrittrice, abilmente interpretata da Valeria Golino, che riesce a ritrarre gli anni maturi di una donna affascinata dalla verità. Goliarda, condannata per furto e ricettazione, vive esperienze significative nel carcere di Rebibbia, dove stabilisce legami sinceri con altre detenute. Tra di esse, spicca Roberta, interpretata da Matilda De Angelis, che rappresenta l’incarnazione della curiosità di Goliarda per la vita e il suo profondo attaccamento a Roma, un luogo ricco di stratificazioni sociali.
Martone riesce a esplorare con delicatezza questo mondo femminile, creando un’opera in grado di esprimere la varietà dei sentimenti e delle esperienze. La relazione tra Goliarda e Roberta è centrale, presentata in un contesto di esplorazione reciproca che mantiene sempre un tono di libertà. Oltre a questo legame, “Fuori” ci immerge in un realismo profondo, caratterizzato dalla verità dei luoghi e dalle figure che animano il racconto, suggerendo un ritratto di un’epoca che non esiste più.
La magistrale interpretazione di Golino e la visione di Martone conferiscono al film una luminosità rara, rendendo omaggio a una vita straordinaria. L’opera riesce così a far rivivere un tempo e un mondo, creando un legame emotivo potente con lo spettatore. Dallo schermo emerge una storia di scoperta, relazioni e affetti che trascendono il tempo e lo spazio, lasciando il pubblico con una riflessione profonda sulla vita di Goliarda Sapienza.
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