Meloni a Firenze: la sinistra è più fondamentalista di Hamas, denuncia la leader.
La premier Giorgia Meloni ha attaccato la sinistra italiana durante un comizio a Firenze, criticando la loro assenza di sostegno al piano di pace di Donald Trump per il Medio Oriente, approvato dalla quasi totalità della comunità internazionale, compresa l’Autorità Nazionale Palestinese. La Meloni ha sottolineato come Hamas abbia manifestato un’approvazione, insinuando che la sinistra sia più radicale del gruppo militante. Ha inoltre sminuito figure come Greta Thunberg e il sindacalista Landini, evidenziando che la reale responsabilità in materia di pace spetta ai leader repubblicani americani, storicamente più propensi a promuovere stabilità e risolvere conflitti.
Meloni critica la sinistra e sostiene Trump per la pace in Medio Oriente
FIRENZE (ITALPRESS) – Durante il suo intervento al comizio di chiusura per la candidatura di Alessandro Tomasi a presidente della Regione Toscana, la premier Giorgia Meloni ha attaccato la sinistra italiana per non aver sostenuto una risoluzione del centrodestra in Parlamento. Questa mozione, breve e incisiva, esprimeva il sostegno dell’Italia al piano di pace del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per il Medio Oriente. Meloni ha sottolineato come la maggior parte del mondo, inclusi paesi islamici e europei, nonché l’Autorità Nazionale Palestinese, abbia approvato il piano, contrariamente alla sinistra che si è astenuta dal votarlo.
Meloni ha anche aggiunto che, a dispetto delle aspettative, anche Hamas ha trovato da dire positivamente riguardo al piano, suggerendo che la reazione della sinistra italiana la renderebbe addirittura più estremista rispetto al gruppo militante. Questa affermazione ha scatenato il dibattito sulla posizione della sinistra nella questione palestinese e sulla propria credibilità politica.
La premier ha poi criticato altri protagonisti del panorama politico, come Landini e Francesca Albanese, dicendo che Hamas e Israele non si preoccupano delle loro proteste e manifestazioni. Meloni ha insistito sul fatto che il merito del progresso verso la pace non va a chi protesta, ma piuttosto a Trump, il quale, secondo lei, rappresenta una continuità con i presidenti repubblicani che hanno sempre lavorato per la pace e non per la guerra.
La premier ha concluso il suo intervento facendo riferimento a come la sinistra abbia tratto profitto dalla tragedia della causa palestinese, vendendo libri e biglietti. Ha osservato con disappunto che, di fronte alla recente tregua, molti non hanno trovato il modo di gioire, poiché temevano di non avere argomenti da utilizzare nel loro “business dell’arte”. Meloni ha, quindi, rinnovato il suo invito a non lasciare che la sinistra radicalizzata impartisse lezioni morali.
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La posizione di Giorgia Meloni sul piano di pace di Trump e sulla sinistra italiana
FIRENZE (ITALPRESS) – Recentemente, il centrodestra ha presentato in Parlamento una delle risoluzioni più brevi della storia della Repubblica. In appena dieci righe, si affermava il sostegno dell’Italia al piano di pace del presidente statunitense Donald Trump per il Medio Oriente. Questo progetto ha ricevuto l’approvazione di numerosi Stati, compresi paesi islamici, nazioni europee e Israele, risultando sì approvato dall’Autorità Nazionale Palestinese, ma non dalla sinistra italiana, che non è riuscita a votare a favore di questa mozione. A tal punto che, sorprendentemente, anche Hamas ha approvato il piano, facendo sorgere interrogativi sulla radicalizzazione della sinistra italiana, secondo le parole della premier Giorgia Meloni.
Meloni ha sottolineato che Hamas e Israele non prendono posizione sulla base di scioperi o proteste organizzate da figure come Landini o Francesca Albanese, né tantomeno per iniziative di Greta Thunberg. Ha affermato con chiarezza che il merito va a Donald Trump, un presidente repubblicano nel solco della tradizione dei suoi predecessori che hanno cercato di portare pace e non conflitto. Questo contrasto con l’operato di altri leader, secondo Meloni, è evidente e significativo.
In raffronto a quanto avvenuto nelle ultime settimane, Meloni ha denunciato un certo opportunismo da parte della sinistra riguardo alla questione palestinese. Ha messo in evidenza come alcuni di loro abbiano cercato di monetizzare la situazione attraverso pubblicazioni e spettacoli, incapaci di esprimere gioia per la tregua. La critica alla sinistra è chiara: non dovrebbero fornirci lezioni di moralità, specialmente considerando il loro crescente radicalismo.
Il dibattito sulla pace in Medio Oriente e le divisioni politiche interne si confermano rilevanti, con la premier che invita a riflettere sul sostegno internazionale e sull’importanza di un approccio costruttivo verso la risoluzione dei conflitti. La posizione ufficiale dell’Italia si inserisce in un contesto geopolitico complesso e richiede coesione e lucidità.
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