Milano: alta moda scopre lavoratori in nero e rischia multe da 181mila euro.
Sfruttamento nel Settore della Moda: Interventi dei Carabinieri a Milano
MILANO (ITALPRESS) – I Carabinieri del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano hanno avviato un’importante operazione contro gli illeciti lavorativi nel mondo dell’alta moda. Un decreto di “amministrazione giudiziaria”, emesso dal Tribunale di Milano, ha colpito una nota casa di moda, accusata di non aver adottato le necessarie misure per prevenire lo sfruttamento dei lavoratori nel suo ciclo produttivo. L’inchiesta ha rivelato gravi lacune nella verifica delle condizioni lavorative delle aziende appaltatrici.
Sfruttamento nella Filiera della Moda
Le indagini hanno dimostrato che la casa di moda ha esternalizzato la produzione di articoli di alta gamma, in particolare giacche in cashmere, a una società senza capacità produttiva. Quest’ultima è stata identificata come un “intermediario”, che ha ulteriormente delegato la lavorazione a opifici cinesi, compromettendo così la legalità e la sicurezza dei lavoratori coinvolti. Gli accertamenti sono stati realizzati dopo la denuncia di un lavoratore di etnia cinese, vittima di aggressioni da parte del proprio datore di lavoro quando ha chiesto stipendi arretrati.
La porta a porta delle autorità ha permesso di accertare che in diverse fabbriche gestite da cittadini cinesi nel milanese, i lavoratori operavano in condizioni di sfruttamento e in assenza di diritti fondamentali. Insomma, emergono gravi irregolarità, a partire da orari di lavoro e pagamenti non conformi fino a problematiche igienico-sanitarie legate agli alloggi dei lavoratori.
L’operazione "Alta Moda Sfruttata", come è stata soprannominata, ha portato alla scoperta di 21 lavoratori, di cui 10 in nero e sette clandestini. "È inaccettabile che in un settore così prestigioso ci siano tali violazioni", ha dichiarato il Colonnello Francesco De Angelis, comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Milano. "Lavoriamo incessantemente per garantire diritti e dignità a tutti i lavoratori".
Le Conseguenze Legali e Ammendamenti
Le autorità non si sono limitate a verificare le violazioni e l’illecito sfruttamento; hanno anche deferito all’Autorità Giudiziaria diverse persone. I titolari delle aziende coinvolte, tra cui due cinesi e due italiani, sono sotto indagine per caporalato e altri reati legati alla sicurezza sul lavoro. Sono state comminate ammende per un totale di 181.482,79 euro e sanzioni amministrative di 59.750,00 euro. Due degli opifici cinesi coinvolti hanno subito la sospensione delle attività.
La problematica dello sfruttamento lavorativo è stata al centro anche delle recenti dichiarazioni di importanti esponenti del mondo della moda. "È fondamentale supportare iniziative che promuovono un’industria della moda più etica e sostenibile", ha affermato Giorgio Armani in un’intervista. Le sue parole pongono l’accento sulla necessità di una riforma che garantisca il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori in tutta la filiera.
Lotta alla Mafia del Lavoro
Questo intervento dei Carabinieri non è l’unico caso: negli ultimi mesi, altre aziende di alta moda hanno subito verifiche simili, portando alla luce una rete di sfruttamento diffuso. È chiaro che il problema è sistemico e richiede un’azione congiunta da parte di istituzioni, sindacati e aziende.
"Il nostro obiettivo è quello di restituire dignità al lavoro e fermare l’illegalità, che danneggia non solo i lavoratori ma anche l’immagine del Made in Italy", ha dichiarato il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. È urgente che il settore della moda intraprenda un percorso di trasparenza e responsabilità.
Dichiarazioni Ufficiali e Fonti
Le dichiarazioni più recenti da parte delle autorità competenti riflettono un crescente impegno contro il caporalato e lo sfruttamento da parte di intermediari poco fidati. Le indagini sono state condotte in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e diverse associazioni di categoria, che si sono dichiarate pronte a offrire assistenza ai lavoratori coinvolti.
Per ulteriori dettagli sull’operazione e per visualizzare il video della conferenza stampa dei Carabinieri, clicca qui per il video.
In definitiva, l’operato dei Carabinieri del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano rappresenta un passo importante nella lotta contro lo sfruttamento nel settore della moda. È fondamentale che gli operatori del settore prendano coscienza e attuino misure concrete per garantire che questo tipo di situazioni non si ripetano mai più.
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