Milano ospita il convegno su cibo, sostenibilità e certificazione per il futuro alimentare.
La pizza napoletana: un patrimonio dell’umanità
ROMA (ITALPRESS) – La gastronomia è molto più di un semplice atto di mangiare; rappresenta un vero e proprio viaggio culturale che abbraccia tradizioni e territori. Un esempio emblematico di questo è la pizza napoletana, il cui metodo di preparazione è stato riconosciuto nel 2017 come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Questo prestigioso riconoscimento non solo celebra l’arte dei pizzaiuoli napoletani, ma ne evidenzia l’importanza nella cultura italiana e nel mondo.
La crescente domanda di autenticità e sicurezza nel settore agroalimentare spinge i consumatori a richiedere garanzie sulla provenienza e sulla qualità dei prodotti. In questo contesto, la rivoluzione #EcoDigital gioca un ruolo cruciale. Tecnologie digitali avanzate consentono di creare catene di valore trasparenti e tracciabili, certificando ogni fase del processo, dalla produzione agricola alla trasformazione finale, fino ad arrivare al piatto servito. Questo approccio non solo tutela i consumatori, ma salvaguarda anche il prestigio del Made in Italy.
Eventi e iniziative per la sostenibilità alimentare
Il convegno “Cibo, sostenibilità e certificazione. La pizza e le eccellenze agroalimentari italiane nell’era #EcoDigital” si svolgerà a Milano mercoledì 3 settembre alle ore 18:00, durante il Pizza Village presso il Parco CityLife (viale Berengario). Organizzato da Fondazione UniVerde, Rete #EcoDigital, Euro-Toques Italia e la Federazione Italiana Cuochi – FIC, con la collaborazione dell’Azienda Agricola ‘Camozzi Gianni’ di Copparo (FE) e la certificazione ITA0039 | 100% Italian Taste da Asacert, l’evento promette di essere un’importante occasione di discussione e riflessione.
Tra i media partners dell’incontro figurano Italpress, TeleAmbiente e Gusto H24. I saluti istituzionali verranno portati da Emmanuel Conte, Assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa del Comune di Milano. Interverranno figure di spicco del settore, tra cui Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, e Claudio Sebillo, Fondatore del Pizza Village. Alla tavola rotonda parteciperanno anche esperti come Enrico Derflingher (Presidente di Euro-Toques Italia) e Salvatore Bruno (Segretario Generale della Federazione Italiana Cuochi – FIC), mentre la moderazione sarà affidata alla giornalista Chiara Maria Amati del Corriere della Sera COOK.
L’adozione di standard di certificazione e tracciabilità rigorosi sta emergendo come una pratica etica fondamentale nel settore agroalimentare. Certificare un prodotto significa non solo offrire garanzie sulla qualità, ma anche valorizzare il lavoro dei produttori locali. Un prodotto certificato consente al consumatore di avere accesso a una storia documentata e alla possibilità di contattare direttamente il produttore. Per la pizza, questo implica la possibilità di risalire all’origine della farina, del pomodoro, del fior di latte e dell’olio extra vergine d’oliva utilizzati, garantendo così un’esperienza gastronomica genuina sia in Italia che all’estero.
Durante l’evento, saranno inoltre illustrate le tappe della campagna di raccolta firme internazionale #PizzaUnesco, che ha coinvolto oltre 2 milioni di persone in oltre 100 Paesi. Questo successo testimonia il legame profondo tra la vera pizza napoletana e le sue comunità di appassionati nel mondo, dimostrando come un semplice piatto possa unire culture diverse in un unico riconoscimento collettivo.
La pizza napoletana non è solo un simbolo della cucina italiana, ma anche un esempio di come la tradizione può essere preservata attraverso l’innovazione e la sostenibilità. Mantenere la qualità della pizza implica non solo l’uso di ingredienti di alta qualità, ma anche un impegno collettivo per garantire pratiche agricole sostenibili e una trasparenza totale lungo la filiera produttiva. L’incontro di Milano rappresenta un’opportunità fondamentale per discutere queste tematiche e promuovere un futuro più sostenibile per l’industria alimentare italiana.
-Foto Fondazione UniVerde-(ITALPRESS).
Fonti ufficiali:
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