Militari israeliani in Gallura: la Regione non era a conoscenza della loro presenza
La Presidenza della Regione Sardegna e la Presenza di Militari Israeliani in Gallura
CAGLIARI (ITALPRESS) – Negli ultimi giorni è emersa una notizia che ha sollevato un acceso dibattito in Sardegna: la presenza di militari israeliani in vacanza nella rinomata Gallura. La questione ha destato preoccupazioni tra i cittadini e la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha ritenuto opportuno fare chiarezza in merito. “Sottolineo che la Regione non è stata informata di alcun accordo, né ha ricevuto comunicazioni ufficiali,” ha dichiarato Todde riferendosi a questa situazione.
Secondo le informazioni disponibili, alcuni soldati israeliani avrebbero scelto i resort dell’isola per un periodo di riposo dopo le intense operazioni militari in cui sono stati coinvolti. La presidente ha attivato immediatamente le sue fonti, interpellando i vertici dell’aeroporto di Olbia e richiedendo chiarimenti al Governo nazionale. “È fondamentale sapere se e quali accordi siano stati stipulati per permettere la presenza di questi cittadini sul nostro territorio,” ha aggiunto.
Una Posizione Chiara sulla Questione Palestinese
La presidente Todde ha voluto sottolineare che il suo intervento non rappresenta un’opposizione al popolo israeliano, né tantomeno un’accusa di antisemitismo. “Questa non è la mia posizione, né quella della nostra regione,” ha commentato. Al tempo stesso, ha ribadito l’importanza di non ignorare le problematiche legate al conflitto israelo-palestinese. “Di fronte al tentativo di cancellare il popolo palestinese da parte del governo Netanyahu, non possiamo girarci dall’altra parte,” ha dichiarato.
Questo richiamo alla responsabilità etica viene sostenuto anche dalle recenti decisioni del Consiglio Regionale, che ha approvato una mozione di riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. Tale mozione chiede la sospensione di ogni forma di cooperazione con Israele fino al pieno rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. La presidente ha insistito sul fatto che “non possiamo rimanere indifferenti e inermi davanti allo sterminio sistematico di un popolo.”
