Nuove tutele e tassi di interesse con l’arrivo del nuovo anno. Un’analisi di Mutui.it, ripresa da Milano Finanza, ha fatto il punto di cosa potrebbe cambiare dal punto di vista dei prestiti ipotecari.

Innanzitutto, occorre precisare che dallo scorso luglio sono entrate in vigore le norme contenute nel decreto legislativo 72/2016 che obbliga le banche a una sempre maggiore trasparenza nel momento della stipula di un mutuo. Ciò significa che l’istituto di credito deve fornire al cliente ogni informazione relativa all’offerta, in modo che sia sempre possibile fare i confronti per scegliere la migliore soluzione presente sul mercato.

Per quanto riguarda, invece, i tassi d’interesse, il 2016 è stato l’anno con i valori storicamente più bassi per i costi dei finanziamenti. Dunque, per il prossimo futuro è da mettere in conto un rialzo. Se il tasso Euribor, dal quale dipende il tasso variabile, resterà (come è probabile) sui livelli di oggi ancora per un paio d’anni, l’Eurirs, a cui è legato il tasso fisso, a dieci anni ha già cominciato una lenta risalita.

Da tenere sotto controllo anche l’importo del Quantitative Easing della BCE (ovvero della quantità di titoli di Stato che la Banca Centrale Europea acquisterà per immettere liquidità sul mercato) fino al dicembre 2017, passato da 80 a 60 miliardi di euro al mese.

Infine, bisogna mettere in conto ciò che avverrà negli Stati Uniti dell’era Trump. Infatti,  la Fed ha innalzato il costo del denaro, comportamento di cui senza dubbio risentirà anche l ‘Unione Europea, sebbene col consueto ritardo.