Ocse prevede rallentamento crescita globale, Italia con Pil a +0,6% nel 2025.

Ocse prevede rallentamento crescita globale, Italia con Pil a +0,6% nel 2025.

L'ultimo rapporto dell'Ocse evidenzia un deterioramento delle prospettive economiche globali, con un...

L’ultimo rapporto dell’Ocse evidenzia un deterioramento delle prospettive economiche globali, con un rallentamento previsto della crescita del PIL dal 3,3% nel 2024 al 2,9% quest’anno. Gli Stati Uniti, il Canada, il Messico e la Cina sono nei principali focus di questo rallentamento. Anche l’Italia mostra segnali di stagnazione, con previsioni di crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,7% nel 2026, influenzata da politiche commerciali più restrittive e una domanda estera debole. Aumenti inflattivi persistenti possono compromettere ulteriormente il settore economico, mentre il governo si impegna a un consolidamento fiscale continuato.

Prospettive Economiche Globali e Riflessioni sull’Italia

ROMA (ITALPRESS) – Le prospettive economiche globali si presentano sempre più difficili a causa di una serie di fattori critici. L’Ocse mette in evidenza l’aumento delle barriere commerciali, una crescente rigidità delle condizioni finanziarie, un calo della fiducia di consumatori e imprese, e un incremento dell’incertezza politica. Questi elementi contribuiscono a mettere a rischio la crescita economica. Secondo le previsioni, il PIL globale dovrebbe scendere dal 3,3% del 2024 al 2,9% quest’anno e nel prossimo, a condizione che le attuali aliquote tariffarie siano mantenute.

Il rallentamento della crescita si concentra principalmente negli Stati Uniti, Canada, Messico e Cina, mentre le altre economie subiranno adeguamenti più contenuti. La crescita dell’economia globale potrebbe rimanere debole fino al 2025, con un incremento limitato dell’1,1% negli Stati Uniti e un modesto 2,6% a livello globale nell’arco dell’anno. L’inflazione, inoltre, potrebbe superare le previsioni precedenti, raggiungendo livelli di 4,2% e 3,2% nel 2025 e 2026, rispettivamente.

Per l’Italia, l’Ocse prevede un rallentamento del PIL allo 0,6% nel 2025, seguito da una crescita dell’0,7% nel 2026. L’incertezza nelle politiche commerciali globali influenzerà la crescita, mentre l’aumento dei salari reali sarà un fattore che sostiene la domanda interna. Si stima che i progetti del Pnrr favoriranno gli investimenti, ma le esportazioni potrebbero stagnare a causa di politiche più rigide e di una domanda debole nei mercati europei.

Infine, il governo italiano continuerà a perseguire un consolidamento fiscale negli anni successivi, cercando di ridurre il deficit e stabilizzare le finanze pubbliche. L’attuazione efficace del Pnrr promette di incoraggiare investimenti privati e aumentare l’occupazione nel medio termine. È fondamentale, inoltre, migliorare le opportunità per i giovani e i lavoratori più anziani al fine di affinare le competenze necessarie nel mercato del lavoro odierno.

Prospettive Economiche dell’Ocse: Rallentamento e Sfiducia Globale

ROMA (ITALPRESS) – Le prospettive economiche a livello globale si stanno facendo sempre più complesse. Aumenti delle barriere commerciali, condizioni finanziarie più restrittive e una fiducia in calo tra imprese e consumatori stanno creando un contesto di grande incertezza politica, mettendo a serio rischio la crescita economica. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse, si prevede che la crescita del PIL globale scenderà dal 3,3% nel 2024 al 2,9% nel 2023 e nell’anno successivo, sempre che le attuali politiche tariffarie rimangano invariate.

Negli Stati Uniti, in Canada, in Messico e in Cina, il rallentamento sarà particolarmente accentuato, mentre altre economie stanno vivendo aggiustamenti più moderati. La previsione è che la crescita globale fino al 2025 sarà debole, evidenziando un incremento della produzione mondiale di solo il 2,6% entro il quarto trimestre e un modesto 1,1% negli Stati Uniti. Le previsioni per l’inflazione segnalano un aumento, con un tasso previsto del 4,2% nel 2025, sopra il 3,7% precedente, e del 3,2% nel 2026.

In Italia, l’Ocse stima un rallentamento della crescita del PIL allo 0,6% nel 2025, con un lieve miglioramento allo 0,7% nel 2026. Le perturbazioni nel commercio internazionale impatteranno la crescita, ma l’aumento dei salari reali e l’accelerazione dei progetti del Pnrr potrebbero sostenere la domanda interna. Per il settore delle esportazioni, è attesa una stagnazione a causa di politiche commerciali più restrittive e della debolezza della domanda nei mercati europei.

Il consolidamento fiscale è previsto per il 2025 e 2026, di fronte all’impegno del governo a ridurre il deficit. I progressi del Pnrr potrebbero stimolare investimenti privati e aumenti occupazionali. È fondamentale migliorare le opportunità per i giovani laureati e per i lavoratori più anziani, garantendo la loro capacità di adeguarsi alle esigenze del mercato del lavoro, mentre l’Italia deve affrontare le sfide poste dai dazi statunitensi e dalla crescente concorrenza cinese.

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