Open Banking in Italia: solo lo 0,13% dei bonifici online coinvolti, dati Banca d’Italia

Open Banking in Italia: solo lo 0,13% dei bonifici online coinvolti, dati Banca d’Italia

L’Open Banking in Italia sta crescendo, ma il suo utilizzo rimane ancora limitato, coinvolgendo solo...

L’Open Banking in Italia sta crescendo, ma il suo utilizzo rimane ancora limitato, coinvolgendo solo lo 0,13% dei bonifici online. Questo fenomeno è più diffuso nel settore B2B, dove le imprese integrano i servizi con sistemi ERP. Nel segmento retail, l’adozione è rallentata dalla concorrenza di strumenti tradizionali come carte e digital wallet, da performance tecniche non sempre ottimali e dalla mancanza di un’offerta chiara per l’utente finale. Inoltre, gli operatori italiani mostrano una bassa propensione all’internazionalizzazione, differenziandosi dai concorrenti europei più attivi sui mercati esteri.

Lo sviluppo e le sfide dell’Open Banking in Italia

ROMA (ITALPRESS) – L’Open Banking in Italia sta registrando una crescita significativa, ma il suo utilizzo resta ancora limitato. Attualmente, solo lo 0,13% dei bonifici online viene effettuato tramite questa tecnologia, che viene adottata soprattutto nel settore B2B. In questo ambito, le imprese sfruttano l’integrazione dell’Open Banking con i sistemi Erp (Enterprise Resource Planning), ottenendo benefici nell’automatizzazione e nella gestione dei processi aziendali.

Secondo un’indagine condotta da Banca d’Italia sullo sviluppo dell’Open Banking, il segmento retail incontra difficoltà a espandersi. Questa situazione è probabilmente legata alla forte concorrenza di strumenti già consolidati, come le carte di pagamento e i wallet digitali, che godono di una maggiore diffusione tra i consumatori. Inoltre, ha un ruolo importante anche la performance tecnica non sempre all’altezza delle aspettative, che limita la fruibilità dei servizi offerti, e la mancanza di una proposta di valore facilmente comprensibile e attraente per l’utente finale.

Un altro aspetto che indebolisce lo sviluppo dell’Open Banking in Italia riguarda la scarsa propensione degli operatori nazionali ad aprirsi ai mercati internazionali. A differenza dei competitor europei, la maggior parte degli operatori italiani concentra le proprie attività principalmente sul territorio nazionale, perdendo opportunità di crescita e innovazione che potrebbero derivare dall’espansione oltre confine.

Nel complesso, nonostante l’Open Banking stia avanzando nel nostro Paese, il suo percorso è ancora caratterizzato da limiti importanti. Per favorire una più ampia diffusione e sfruttare appieno il potenziale di questo strumento, sarà necessario intervenire su diversi fronti, migliorando la qualità delle tecnologie, incentivando l’innovazione nel retail e promuovendo una strategia più orientata all’internazionalizzazione per gli operatori coinvolti.

Lo stato attuale e le sfide dell’Open Banking in Italia

ROMA (ITALPRESS) – In Italia, l’Open Banking sta registrando una crescita importante, ma il suo utilizzo rimane ancora limitato. Attualmente, questa nuova modalità di pagamento coinvolge soltanto lo 0,13% dei bonifici effettuati online. L’adozione più diffusa si riscontra nel settore B2B, dove le aziende traggono vantaggio dall’integrazione dell’Open Banking con i sistemi ERP (Enterprise Resource Planning), riuscendo così a ottimizzare i propri processi gestionali e finanziari.

Un’indagine della Banca d’Italia evidenzia come, nel segmento retail, l’Open Banking faccia ancora fatica a decollare. Questa difficoltà è dovuta in parte alla forte concorrenza di strumenti già ampiamente utilizzati, quali carte di pagamento e portafogli digitali, che godono di una base consolidata di utenti. Inoltre, le prestazioni tecniche delle soluzioni di Open Banking non sono ancora all’altezza delle aspettative degli utilizzatori finali, contribuendo a frenare la diffusione su larga scala.

Dalla stessa indagine emerge che la mancanza di una proposta di valore chiara e facilmente comprensibile per l’utente finale rappresenta un ulteriore ostacolo. Senza un messaggio forte in grado di spiegare i vantaggi concreti e tangibili dell’Open Banking, la clientela retail resta diffidente e preferisce affidarsi agli strumenti già conosciuti e consolidati, limitando così l’espansione del settore.

Un altro punto critico riguarda la strategia degli operatori italiani nel mercato internazionale. Questo comparto mostra una scarsa propensione all’internazionalizzazione, con pochi attori domestici che operano oltre i confini nazionali. Questa rigidità contrasta nettamente con il comportamento dei principali competitor europei, i quali invece puntano su una dimensione transnazionale per ampliare il proprio business e rafforzare la competitività nel panorama globale.

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