Operazione contro la criminalità cinese: 13 arresti in 24 province italiane.
Operazione Nazionale contro la Criminalità Cinese
13 Arresti e 31 Denunce: Un Bilancio Importante
ROMA (ITALPRESS) – Un’accurata operazione condotta dalla Polizia di Stato ha portato a 13 arresti e 31 denunce, insieme a sanzioni amministrative per un totale di 73.382 euro e al sequestro di 22.825 euro. Questa vasta operazione è stata coordinata dal Servizio Centrale Operativo (SCO) ed è mirata a combattere i crimini associati alla comunità cinese in Italia. I temi principali affrontati includono l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, la contraffazione di prodotti, la distribuzione di stupefacenti e la detenzione illegale di armi.
Un’Azione Coordinata su Scala Nazionale
L’intervento ha visto la partecipazione delle Squadre Mobili di diverse città italiane, tra cui Ancona, Milano, Bologna e Catania, supportate dai Reparti di prevenzione crimine. L’operazione ha beneficiato di indagini approfondite che hanno permesso di identificare tanto gli individui quanto i luoghi coinvolti nelle attività illecite, in particolare quelle legate ad esercizi commerciali e produttivi di gestione cinese.
Le indagini, condotte con attenzione negli ultimi anni, hanno rivelato la presenza di vari gruppi criminosi cinesi attivi in tutta Italia. Questi gruppi, generalmente formati da persone provenienti dalla stessa regione della Repubblica Popolare Cinese, operano in modo autonomo e collaborano fra loro, specialmente nelle regioni con una consistente presenza cinese, come la Toscana. Ogni gruppo può variare in dimensioni e spesso include membri dello stesso nucleo familiare, prendendo di mira prevalentemente connazionali.
L’Organizzazione dei Gruppi Criminali
La coesione fra membri di un gruppo criminale è molto forte, spesso caratterizzata da un intenso senso di vendetta che può sfociare in vere e proprie faide. I gruppi possono ricorrere all’intimidazione e alla violenza, simili alle dinamiche delle mafie tradizionali, e operano secondo regole di omertà. Ciò crea un ambiente in cui le operazioni illegali possono proseguire senza ostacoli.
La Minaccia delle Armi da Fuoco
Una delle modalità attraverso cui questi gruppi cercano di affermare la loro presenza sul territorio è l’utilizzo di armi da fuoco. È stato accertato che esiste una vera e propria “ala armata” associata alla criminalità cinese, che si dedica a intimidazioni e gravi atti violenti. Le indagini condotte in tutto il Paese e i rapporti informativi dimostrano che la criminalità cinese intrattiene relazioni con altri gruppi di diversa nazionalità, incluso quelli italiani. Questa rete di interazioni facilita la spartizione di affari e territori.
L’hawala, un sistema clandestino e non autorizzato di trasferimento di fondi, è un altro aspetto rilevante associato a queste attività. Utilizzato frequentemente per l’invio di somme illecite di denaro a livello globale, questo sistema è anche impiegato da vari gruppi criminali, non esclusivamente cinesi, per il riciclaggio di denaro derivante da traffici come quello di stupefacenti o migranti.
Un Attacco Diretto alla Criminalità Organizzata
L’operazione odierna rappresenta un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia, con un’attenzione particolare al contrasto di reati che danneggiano la comunità e il tessuto sociale. La collaborazione tra diverse forze di polizia e il supporto delle indagini hanno reso possibile un risultato decisivo nella riduzione dell’attività criminale associata alla comunità cinese.
La Polizia di Stato continuerà a lavorare per smantellare queste reti e garantire la sicurezza ai cittadini, affrontando in modo incisivo i crimini che minano la legalità.
Fonti:
- Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato
- Report ufficiale della Polizia di Stato
Per un approfondimento su questa operazione, puoi visualizzare il video qui. Guarda il video.
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