“Orsini: Necessario un nuovo piano industriale europeo per affrontare le sfide attuali.”
Il Ruolo dell’Europa nella Competitività Economica Italiana
ROMA (ITALPRESS) – Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha espresso preoccupazioni cruciali riguardo alla crescente competitività economica con gli Stati Uniti. In un’intervista al Tg1, Orsini ha esordito affermando che questo non è solo un problema del governo italiano, ma un tema che coinvolge tutta l’Europa. Secondo Orsini, l’Unione Europea deve intervenire per compensare le mancanze di competitività dei prodotti italiani verso il mercato statunitense. La soluzione proposta è l’attuazione immediata di un nuovo piano industriale straordinario, destinato a sostenere le imprese colpite dai dazi.
Orsini ha sottolineato la necessità di superare i vincoli relativi al patto di stabilità, non solo per le spese legate all’industria della difesa, ma anche per incentivare il settore industriale. È essenziale, a suo avviso, stabilire accordi commerciali con mercati emergenti dove l’Italia possa esercitare una maggiore influenza e recuperare parte delle perdite subite negli Stati Uniti. “Questa è un’operazione di emergenza che non possiamo rimandare”, ha dichiarato.
L’Impatto dei Dazi Statunitensi sulle Imprese Italiane
L’attuazione di dazi sul 15% da parte degli Stati Uniti rappresenta una minaccia concreta per molte imprese italiane. Orsini ha chiarito che questo incremento si traduce in un impatto economico di ben 22,6 miliardi di euro per le aziende nazionali. Il problema non si limita alle tariffe doganali; secondo il presidente di Confindustria, occorre anche considerare la svalutazione del dollaro rispetto all’euro. In questo scenario, l’aliquota doganale per l’Italia è aumentata ulteriormente del 13%, creando un divario che diventa difficile da colmare.
La situazione è aggravata dal fatto che gli altri Paesi extraeuropei stanno affrontando una media di dazi pari solo al 2%, rendendo ancora più complicata la posizione competitiva dell’Italia. Orsini ha menzionato specifici settori vulnerabili, come quello farmaceutico, che stanno già trattando per trovare soluzioni, avvertendo che ulteriori aumenti dei dazi oltre il 15% potrebbero risultare devastanti. Anche i settori dei macchinari e degli utensili sono tra quelli maggiormente a rischio, evidenziando l’urgenza di un intervento strategico.
La risposta del governo italiano deve essere adeguata e tempestiva, incentivando investimenti e incrementando la produttività. Occorre, quindi, stimolare misure concrete che stimolino la crescita economica e mitigare l’impatto di tali dazi. Le strategie proposte da Orsini pongono un forte accento sulla necessità di una trasformazione economica che vada oltre le politiche nazionali, richiedendo un’azione collettiva da parte di tutti i paesi membri dell’Unione Europea.
Fonti ufficiali, come l’ISTAT e Confindustria stessa, indicano che il settore industriale italiano sta già affrontando un periodo di crisi e che misure come quelle suggerite da Orsini potrebbero rivelarsi vitali per mantenere competitività e occupazione. È cruciale che l’Europa ascolti queste richieste e agisca in modo concertato per proteggere l’industria italiana e, di conseguenza, l’economia dell’intera Unione Europea.
La sfida è difficile, ma una strategia ben articolata e l’intervento diretto delle istituzioni europee possono rappresentare la chiave per affrontare l’emergenza e rilanciare l’industria italiana, rendendola nuovamente competitiva a livello globale.
-Foto IPA Agency-(ITALPRESS).
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