Ottobre: inflazione rallenta significativamente scendendo a +1,2%

Ottobre: inflazione rallenta significativamente scendendo a +1,2%

Ottobre: inflazione rallenta significativamente scendendo a +1,2%

A ottobre 2025 l’inflazione in Italia rallenta significativamente, scendendo al +1,2% su base annua, grazie al calo dei prezzi degli Energetici regolamentati e degli Alimentari non lavorati. L’indice nazionale dei prezzi al consumo evidenzia una diminuzione mensile dello 0,3%, mentre l’inflazione di fondo rimane stabile al +2,0%. La crescita dei prezzi dei beni diminuisce, mentre quella dei servizi resta stabile, ampliando il divario tra i due settori. I prezzi degli alimentari e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una decelerazione, con l’inflazione acquisita per il 2025 che si attesta al +1,6% per l’indice generale.

Inflazione in Italia: rallentamento previsto per ottobre 2025

Secondo le stime preliminari, l’inflazione in Italia nel mese di ottobre 2025 registra un significativo rallentamento, scendendo a +1,2% su base annua, lievemente inferiore rispetto al livello di fine 2024. Questa decelerazione si deve principalmente al forte rallentamento nella crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati, che passano da un +4,8% a +1,9%, e al calo dei prezzi degli Energetici regolamentati, che si attestano a -0,8% rispetto al +13,9% registrato a settembre. Anche l’incremento dei prezzi del “carrello della spesa” rallenta, passando da +3,1% a +2,3%, mentre l’inflazione di fondo rimane stabile a +2,0%. Il tasso di inflazione acquisito per ottobre, calcolato su dati provvisori, si posiziona al +1,6%, secondo la rilevazione Istat sui prezzi al consumo.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, segnala una variazione mensile negativa dello 0,3% e un rialzo annuo dell’1,2%, in calo rispetto al +1,6% del mese precedente. La riduzione del tasso inflazionistico su base annua deriva soprattutto dal rallentamento dei prezzi degli Energetici regolamentati, degli Alimentari non lavorati e dei servizi di trasporto, seppure quest’ultimo in misura più contenuta. Contemporaneamente, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona mostrano una lieve accelerazione, passando da +3,1% a +3,3%, compensando parzialmente la tendenza generale al rallentamento.

L’analisi dell’“inflazione di fondo”, che esclude energetici e alimentari freschi, evidenzia il mantenimento del tasso a +2,0%, mentre quella calcolata al netto dei soli beni energetici si riduce da +2,1% a +2,0%. La crescita annuale dei prezzi dei beni diminuisce ulteriormente, passando da +0,6% a +0,2%, mentre quella dei servizi resta stabile a +2,6%. Questi andamenti determinano un aumento del differenziale inflazionistico tra i servizi e i beni, che cresce fino a +2,4 punti percentuali, rispetto ai +2,0 del mese precedente.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano un rallentamento passando da +3,1% a +2,3%, così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, che scendono da +2,6% a +2,3%. La variazione negativa mensile dell’indice generale è influenzata dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-6,7%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,2%), degli Energetici non regolamentati (-0,8%) e di varie categorie di beni durevoli e servizi legati ai trasporti e alle comunicazioni (tutti a -0,3%). Alcuni comparti fanno invece registrare aumenti nei prezzi, come gli Alimentari lavorati (+0,4%) e i servizi legati all’abitazione (+0,3%). L’inflazione acquisita per il 2025 si attesta nominalmente all’1,6% per l’indice generale e al 2,0% per la componente di fondo, mentre l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) segnala un calo mensile dello 0,2% e una crescita annua dell’1,3%, inferiore all’1,8% di settembre.

Previsioni sull’Inflazione in Italia per Ottobre 2025: Un Rallentamento Consistente dei Prezzi

Secondo le stime preliminari di ottobre 2025, l’inflazione in Italia mostra un rallentamento significativo, attestandosi al +1,2% su base annua, valore leggermente inferiore rispetto a quello previsto per la fine del 2024. Questo calo è principalmente influenzato dalle riduzioni degli aumenti dei prezzi degli Alimentari non lavorati, che passano da +4,8% a +1,9%, e dalla contrazione nei prezzi degli Energetici regolamentati, che scendono da +13,9% a -0,8%. Allo stesso tempo, la crescita dei prezzi del “carrello della spesa” si mantiene più contenuta, diminuendo da +3,1% a +2,3%, mentre l’inflazione di fondo rimane stabile al +2,0%. Il tasso di inflazione acquisito a ottobre è stimato intorno al +1,6%, secondo i dati provvisori forniti dall’Istat.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, evidenzia una variazione mensile negativa, pari a -0,3%, e una crescita annua ridotta a +1,2%, rispetto al +1,6% registrato nel mese precedente. Questa marcata decelerazione è dovuta prevalentemente al forte rallentamento dei prezzi degli Energetici regolamentati e degli Alimentari non lavorati, oltre che a un leggero calo nei servizi di trasporto. Nel contempo, si osserva un incremento più marcato dei prezzi nei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che passano da +3,1% a +3,3%, sostenendo parzialmente gli effetti della decelerazione.

L’“inflazione di fondo”, che esclude i beni energetici e gli alimentari freschi, rimane invariata al +2,0%, mentre l’inflazione al netto soltanto dei beni energetici registra un lieve calo, da +2,1% a +2,0%. La crescita tendenziale dei prezzi dei beni rallenta sensibilmente, passando da +0,6% a +0,2%, mentre quella dei servizi resta stabile intorno al +2,6%. Tale dinamica determina un ampliamento del differenziale tra l’inflazione dei servizi e quella dei beni, che si porta a +2,4 punti percentuali rispetto ai +2,0 del mese precedente.

Nel dettaglio mensile, l’indice generale riflette una diminuzione dei prezzi principalmente legata ai ribassi degli Energetici regolamentati (-6,7%), dei servizi ricreativi e culturali (-1,2%), degli Energetici non regolamentati (-0,8%), nonché dei beni durevoli e dei servizi di comunicazione e trasporto (-0,3% ciascuno). In controtendenza risultano lievi aumenti nei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,4%) e dei servizi abitativi (+0,3%). Le stime preliminari indicano comunque un’inflazione acquisita per il 2025 pari a +1,6% sull’indice generale e +2,0% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) si attesta con una variazione mensile negativa dello 0,2% e una crescita annua al +1,3%, inferiore al +1,8% registrato il mese precedente.

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