Palermo ricorda la strage di Capaci: migliaia di studenti in piazza per commemorare.
Memoria e Antimafia: L’Evento "Tribunale Chiama Scuola" a Palermo
Un’Occasione di Riflessione e Impegno
PALERMO (ITALPRESS) – L’emozione si è respirata nell’aria di Palermo durante l’evento intitolato “Tribunale chiama scuola”, un’importante manifestazione che ha visto la partecipazione di almeno tremila studenti, secondo le stime degli organizzatori. La dirigente scolastica Valeria Catalano, dell’istituto comprensivo Colozza Bonfiglio, ha dichiarato: “È un’emozione sapere che 33 anni dopo la strage, che ha coinvolto così tanti di noi, ci siano i ragazzi di oggi a ricordare questo momento significativo.” La strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, rimane una ferita aperta nella memoria collettiva del nostro Paese.
L’iniziativa, promossa dall’Ordine degli Avvocati, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalla Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola, ha previsto letture commemorative in onore delle vittime e una solenne commemorazione della strage. Catalano ha continuato a sottolineare l’importanza della memoria: “Dobbiamo ricordare il sacrificio di uomini e donne delle Forze dell’Ordine, per noi, per lo Stato. Questo servizio ci offre non solo memoria, ma anche idee, forza e coraggio.”
L’Unità come Fondamento della Legalità
La piazza Vittorio Emanuele Orlando si è affollata di studenti e insegnanti, rappresentanti di circa 60 istituzioni scolastiche siciliane che hanno partecipato attivamente all’evento. Tra performance artistiche, danze e cartelloni, i giovani hanno espresso il loro impegno contro la violenza e l’illegalità. Valeria Catalano ha espresso un messaggio di forza e unità: “Se siamo uniti, non siamo in pericolo. La coesione trasmette coraggio e permette di difendere i diritti e la legalità.”
Un altro ospite d’onore, il magistrato Giovanni Falcone, che è stato tragicamente ucciso nella strage di Capaci, è stato ricordato attraverso una sua celebre frase: “Le idee non si arrestano.” Questo richiamo all’azione ha servito da incentivo per i partecipanti, invitando ciascuno a essere vigile e attivo nella promozione di una cultura della legalità. La Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola si è impegna costantemente nella formazione delle nuove generazioni, affinché diventino protagoniste del cambiamento sociale.
Un Processo Lento ma Necessario
Il percorso verso la costruzione di una cultura antimafia è un impegno lungo e complesso. Sebbene i risultati non siano immediati, l’importanza di mantenere viva la memoria e di educare i giovani ragazzi è cruciale. La scuola gioca un ruolo fondamentale in questo processo, come ha affermato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, “La formazione giuridica e la sensibilizzazione dei giovani sono indispensabili affinché la cultura antimafia diventi una chiave di lettura del nostro vivere quotidiano.”
La partecipazione attiva degli studenti è stata un aspetto centrale dell’evento. In molte scuole, gli studenti hanno preparato performance artistiche che hanno fatto eco al tema della legalità. “Le loro voci, forti e pure, dicono no alla violenza e ai soprusi. È essenziale che i nostri giovani comprendano l’importanza dei diritti e del rispetto della legge,” ha dichiarato un insegnante presente.
In conclusione, eventi come “Tribunale chiama scuola” non sono solo un’opportunità per ricordare le vittime innocenti dell’illegalità ma anche un momento di riflessione collettiva su come sia possibile costruire un futuro migliore per le generazioni a venire. Il messaggio di unità e coesione continua a risuonare nel cuore dei partecipanti, alimentando la speranza e l’impegno verso una Sicilia e un’Italia più giuste e solidali.
La Struttura degli Organismi Scolastici e la Loro Importanza
La Rete per la Cultura Antimafia comprende 159 istituzioni scolastiche in tutte le province della Sicilia, a sottolineare l’importanza della rete e della collaborazione tra le scuole. Attraverso la formazione e la sensibilizzazione, questi istituti lavorano ogni giorno per difendere i valori della legalità e della giustizia, consapevoli che la costruzione di una società migliore non è solo un compito per le autorità, ma di tutti noi.
Restare vigili e attenti è il primo passo verso un vero cambiamento. Come affermato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La memoria è una parte essenziale della nostra identità. È attraverso di essa che possiamo lavorare verso un futuro privo di violenza e ingiustizia.”
La strada da percorrere è lunga, ma eventi come questo dimostrano che il desiderio di giustizia e legalità è vivo e forte, pronto a guidare le nuove generazioni verso un futuro migliore.
Non perderti tutte le notizie di cronaca su Blog.it
