Ponte sullo Stretto: un’opera da 4,1 miliardi per trasformare il Sud Italia
Il Ponte sullo Stretto: Un Salto Epocale per la Mobilità Italiana
L’Ingegneria del Futuro
ROMA (ITALPRESS) – Il Ponte sullo Stretto di Messina è da decenni un simbolo ambizioso nel panorama ingegneristico mondiale. Con una lunghezza prevista di 3.300 metri, rappresenta non solo una straordinaria opera realizzata in acciaio, ma anche un progetto che potrebbe trasformare l’intera geografia del Mediterraneo. Tuttavia, è importante notare che questo ponte, con un costo stimato di 5,2 miliardi di euro, costituisce solo il cuore di un investimento totale di 13,5 miliardi di euro.
L’intero progetto è molto più di un semplice ponte; include infatti un “Continente sommerso”, un’infrastruttura complessiva che prevede strade, ferrovie, stazioni, gallerie e viadotti progettati per integrarsi perfettamente con la mobilità del Mezzogiorno. Queste opere accessorie rappresentano oltre 4,1 miliardi di euro e sono destinate a migliorare i collegamenti tra Sicilia e Calabria, trasformando l’area dello Stretto in un oggetto di interesse europeo.
La Mobilità del Mezzogiorno
La parte più impegnativa del progetto si sviluppa nelle aree circostanti a Villa San Giovanni e Messina. Qui, il valore delle opere accessorie è significativo, portando a una riplasmazione completa del territorio. Un sistema stradale di 9,9 chilometri, con il 41% del tracciato in galleria, garantirà un accesso fluido e senza sovraccaricare la viabilità urbana. Le rampe, come Piale, Minasi e Campanella, diventeranno tunnel naturali che sono integrati in un contesto paesaggistico armonioso.
Parallelamente, 2,7 chilometri di nuove linee ferroviarie, per il 84% in sotterraneo, daranno vita a importanti collegamenti strategici. Questo nuovo nodo ferroviario unirà la linea tirrenica storica alla futura linea AV/AC Salerno-Reggio Calabria, creando una rete ferroviaria continua che collegherà il Sud Italia con le principali città del Nord.
Innovazioni in Sicilia
Spostandoci in Sicilia, il “Continente sommerso” guadagna ulteriore rilievo. Qui si prevede un’opera stradale di 10,4 chilometri, con il 71% in galleria. La progettazione di queste gallerie porterà a una riduzione del traffico urbano, garantendo collegamenti diretti con le autostrade A18 e A20, evitando il passaggio attraverso il tessuto cittadino.
Ma il vero cambiamento avverrà grazie alla nuova rete ferroviaria che coprirà 17,5 chilometri, di cui il 93% in galleria. Questo permetterà di trasformare Messina in un nodo metropolitano, con tre nuove stazioni posizionate strategicamente per rendere il trasporto pubblico più accessibile e efficace.
Inoltre, il Centro Direzionale a Piale fungerà da epicentro per la gestione operativa del ponte e delle infrastrutture associate, creando un modello di efficienza gestionale che opererà 24 ore su 24.
