Proposta di legge al Senato per garantire aria pulita negli spazi chiusi.
Presentata proposta per il miglioramento della qualità dell’aria indoor
ROMA (ITALPRESS) – Recentemente, si è svolta a Roma, presso il Senato della Repubblica nella Sala Caduti di Nassirya, una conferenza stampa indetta dal Vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio. L’incontro ha avuto come obiettivo la presentazione di una proposta normativa dedicata alla regolamentazione dell’igiene degli impianti di trattamento dell’aria negli ambienti chiusi. A moderare l’evento, il noto giornalista Mattia Iovane, esponente di RAI e Il Mattino.
Questa iniziativa risponde a una questione della massima importanza, poiché la qualità dell’aria che circola all’interno di edifici e strutture è fondamentale per la nostra salute. Infatti, trascorriamo oltre il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, il che rende cruciale la garanzia di standard elevati per l’aria che respiriamo. Dati recenti dall’Osservatorio sulla Qualità dell’Aria Indoor, condotto dalle Università Milano-Bicocca e Bocconi, evidenziano come l’inquinamento indoor possa influire fino al 5,22% del PIL italiano.
“La qualità dell’aria è fondamentale, non solo in esterno ma anche in interno”, ha affermato il Vicepresidente Centinaio. “È nostro compito come istituzioni garantire una regolamentazione adeguata affinché chi si occupa della qualità dell’aria possa operare nel miglior modo possibile.” Centinaio ha aggiunto che è essenziale il supporto degli enti locali per l’innovazione e la ricerca scientifica, sottolineando come la burocrazia rappresenti un ostacolo spesso irrisolto nel nostro Paese.
I pericoli invisibili dell’inquinamento indoor
Gregorio Mangano, Presidente di AIISA e CEO di Techno One, ha evidenziato l’impotenza della vista nella valutazione della qualità dell’aria che respiriamo. “Noi non vediamo ciò che respiriamo né gli inquinanti presenti, specialmente quelli che si annidano negli impianti di trattamento dell’aria. Mostrare immagini di inquinamento aiuta a risvegliare le coscienze e a comprendere la serietà del problema, che comporta costi sociali elevati e, purtroppo, un elevato numero di decessi ogni anno,” ha spiegato Mangano.
L’obiettivo finale è elaborare una proposta di legge innovativa che introduca un quadro normativo basato su prevenzione, manutenzione programmata e controlli regolari. La proposta prevede l’assenza di oneri aggiuntivi per lo Stato, puntando a una razionalizzazione delle risorse già disponibili. I lavori sul testo sono già in corso e la necessità di semplificare il quadro normativo italiano è stata sottolineata da Andrea Casa, Presidente Emerito di AIISA.
“Vogliamo proporre una cornice normativa più razionale, che favorisca consapevolezza e sensibilità rispetto alla qualità dell’aria. Non ci concentreremo sulle sanzioni, ma sulla creazione di un ambiente favorevole alla salute pubblica,” ha dichiarato Casa.
Gaetano Settimo, Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor (ISS), ha aggiunto: “La qualità dell’aria indoor è cruciale per la nostra salute. Esiste una correlazione diretta tra ambienti chiusi e la salute della popolazione, e migliorare la qualità dell’aria indoor non è solo una questione di salute, ma anche di competitività per i processi produttivi e l’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale.” Settimo ha messo in evidenza come la prevenzione primaria possa ridurre le comorbidità, abbassando così i costi per la sanità.
In collegamento durante l’incontro, Susanna Dorigoni, Responsabile dell’Osservatorio Qualità dell’Aria Indoor presso le Università Bocconi e Bicocca, ha presentato i costi economici dell’inquinamento indoor. Questi costi rappresentano una parte significativa del PIL italiano e, se gestiti adeguatamente, possono trasformarsi in vantaggi per la società e le aziende che operano in spazi comuni. Dorigoni ha enfatizzato la necessità di continuare la ricerca per disegnare una regolazione efficace, stabilendo standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti civili.
Tra gli elementi chiave da includere nella proposta ci sono controlli mirati sugli impianti di trattamento dell’aria, procedure standardizzate e una formazione di personale qualificato. Gli attesi profitti includono la riduzione delle malattie respiratorie, un miglioramento dell’efficienza economica e una diminuzione della burocrazia per le imprese e le amministrazioni pubbliche.
La proposta sarà soggetta a consultazioni con esperti e istituti, con l’intento di avviare l’iter parlamentare nei prossimi mesi, contribuendo così alla salute e al benessere collettivo.
Fonti: Università Milano-Bicocca, Università Bocconi, AIISA, ISS.
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