Ratifica dell’UE e di sei Stati per la protezione dell’alto mare: una svolta storica

Ratifica dell’UE e di sei Stati per la protezione dell’alto mare: una svolta storica

Ratifica dell’UE e di sei Stati per la protezione dell’alto mare: una svolta storica

Pubblicato il 29/05/2025 – 16:07 CEST

La storica ratifica del Trattato delle Nazioni Unite per la protezione dell’alto mare

L’Unione Europea e sei dei suoi Stati membri hanno ufficialmente ratificato il Trattato delle Nazioni Unite per la protezione dell’alto mare, un evento definito “storico” dai leader europei. La cerimonia si è svolta mercoledì a New York, segnando un passo fondamentale per la salvaguardia delle aree oceaniche al di là delle giurisdizioni nazionali. Questo accordo, adottato nel 2023 dopo anni di trattative, mira a tutelare oltre il 60% delle acque mondiali, una parte fondamentale del nostro ecosistema globale.

Il commissario europeo per la pesca e gli oceani, Costas Kadis, ha sottolineato l’importanza di questo evento, affermando: “Oggi, abbiamo compiuto un passo storico verso la protezione degli oceani e l’equilibrio degli ecosistemi del pianeta.” Questo commento evidenzia come la ratifica rappresenti un’accelerazione decisiva in vista della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani, che si terrà a Nizza all’inizio di giugno.

Le ambizioni del Trattato sull’alto mare

Il Trattato, conosciuto anche come Trattato BBNJ (Biodiversità oltre la giurisdizione nazionale), si propone di proteggere la biodiversità marina nelle acque internazionali, altamente vulnerabili a pratiche di sfruttamento e inquinamento. Attualmente, meno dell’1% di queste aree è ufficialmente protetto, una lacuna che il nuovo accordo si propone di colmare mediante misure concrete. Tra queste, la creazione di aree marine protette e un controllo più rigoroso sulle attività economiche in alto mare.

L’obiettivo principale del Trattato è ambizioso: proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030, rispondendo così alle urgenze della crisi della biodiversità. Le dichiarazioni di sostenitori come Nathalie Rey, coordinatrice europea dell’Alleanza per l’alto mare, sottolineano come questa ratifica segni una “forte accelerazione” verso l’entrata in vigore dell’accordo. Rey ha affermato: “La leadership dell’Ue è essenziale per affrontare le crisi della biodiversità e del clima. Questa mossa invia un chiaro messaggio: la protezione degli oceani è una priorità globale.”

Processo di ratifica e opportunità per il futuro

Classificato come “accordo misto”, il Trattato richiede la ratifica sia a livello dell’Unione Europea sia da parte dei singoli Stati membri. Mercoledì, sei Paesi — Cipro, Finlandia, Ungheria, Lettonia, Portogallo e Slovenia — si sono uniti all’Ue nel processo di ratifica. Già in precedenza, Francia e Spagna avevano completato questa fase.

Perché il trattato entri ufficialmente in vigore, è necessaria la ratifica di almeno 60 Stati. Con gli ultimi aggiornamenti, ora sono 29 i Paesi che hanno ratificato il documento, mentre 115 Paesi hanno firmato l’accordo esprimendo l’intenzione di farlo. L’Unione Europea ha esortato le restanti nazioni a procedere senza indugi, sperando di raggiungere il numero necessario prima della conferenza di Nizza.

Per facilitare e accelerare l’implementazione del Trattato, la Commissione Europea ha già presentato una proposta di direttiva ad aprile per integrare i contenuti dell’accordo nella legislazione comunitaria. Questo sforzo dimostra l’impegno dell’Unione per rendere effettivo questo importante strumento di protezione ambientale.

Una priorità globale per la salute degli oceani

La ratifica congiunta dell’Unione Europea non solo segna un’importante tappa nel rafforzare le normative marittime, ma riflette anche una crescente presa di coscienza sulla necessità di proteggere gli ecosistemi marini. La minaccia dell’inquinamento da plastica, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, pongono l’alto mare come una nuova frontiera nella battaglia per la salvaguardia ambientale.

Attivisti e leader globali hanno espresso la loro soddisfazione per questo progresso. Ad esempio, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha sottolineato l’urgenza di “un’azione concertata” per proteggere gli oceani: “Non possiamo ignorare il grido degli oceani. La salute del nostro Pianeta dipende da questo.”

Con l’approvazione dell’Unione Europea e di ulteriori sei Stati membri, il Trattato sull’alto mare avanza verso la sua implementazione, spingendo ora le altre nazioni a unirsi a questo sforzo cruciale. La comunità internazionale ha l’opportunità di inaugurare una nuova era nella protezione del “cuore blu” del pianeta, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

Fonti ufficiali:
– Unione Europea
– Nazioni Unite
– Alleanza per l’alto mare

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