Record storico occupati a novembre da dati Istat: al top da 40 anni

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Record storico occupati. Secondo i dati diffusi dall’Istat, a novembre si registra il nuovo record storico degli occupati, un dato che non si registrava da 40 anni, che aumentano di 345 mila unità. La brutta notizia è però che i nuovi assunti sono quasi tutti a tempo determinato. Una buona notizia è il record storico per il tasso di occupazione femminile, che si attesta al 49,2%.

E resta al palo la fascia d’età tra i 35 e i 49 anni, quella che dovrebbe imprimere maggiore propulsione all’economia del Paese.

A novembre gli occupati toccano la quota record di 23 milioni e 183 mila: si tratta del massimo dall’inizio delle serie storiche nel 1977. Il tasso di occupazione sale di 0,2 punti percentuali al 58,4%. Gli occupati risultano in aumento dello 0,3% rispetto a ottobre e dell’1,5% rispetto a novembre 2016. Attenzione però: sul quasi mezzo milione di lavoratori dipendenti in più, 450 mila sono a termine e solo 48mila sono a tempo indeterminato (un rapporto di quasi uno a dieci). Calano poi i lavoratori indipendenti: sono 152 mila in meno rispetto a un anno prima. Si tratta del livello più basso da settembre 2012. Quello giovanile scende al 32,7% (-1,3 punti), minimo da gennaio 2012.

Record storico occupati: il dato di chi cerca lavoro in discesa per il terzo mese consecutivo

La stima delle persone in cerca di occupazione a novembre diminuisce per il quarto mese consecutivo (-0,6%, -18 mila). La diminuzione della disoccupazione interessa donne e uomini e si concentra nelle classi di età più giovani, mentre si osserva un aumento tra gli over 35. ”

Quanto alle fasce d’età, in valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396 mila) ma anche i 15-34enni (+110 mila), mentre nella fascia tra i 35 e i 49 anni i lavoratori non solo non aumentano, ma addirittura diminuiscono di 161 mila unità.

Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,0%, (-0,1 punti percentuali a novembre rispetto a ottobre): il numero di disoccupati in Italia è calato di 243 mila unità in un anno. Anche la disoccupazione giovanile cala: al 32,7%, in diminuzione di 1,3 punti. Secondo l’Eurostat, si tratta del calo più consistente di tutta l’eurozona. Ciononostante, abbiamo ancora la terza disoccupazione giovanile più alta d’Europa, dopo Grecia (39,5% l’ultimo dato disponibile, che risale a settembre) e Spagna (37,9%). La più bassa si registra invece in Repubblica Ceca (5%) e Germania (6,6%).

 

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