Renzi: ‘Caporetto dell’Ue, Draghi avrebbe dovuto gestire le trattative’.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha espresso critiche incisive riguardo alla gestione della Commissione Europea, in particolare verso Ursula von der Leyen, a seguito dei dazi del 15% imposti. Durante un’intervista a Repubblica, Renzi ha definito l’accordo insostenibile per le imprese e una pesante ricaduta per i cittadini italiani, sottolineando la negatività del sovranismo. Ha anche suggerito che, dopo questa “disfatta”, la Commissione dovrebbe dimettersi, lamentando la scelta di leader poco adeguati per trattare con figure come Donald Trump e auspicando un approccio più fermo come quello di Mario Draghi.
Le Critiche di Matteo Renzi sul Dazio e la Leadership Europea
ROMA (ITALPRESS) – Matteo Renzi, leader del partito politico Italia Viva e senatore, esprime le sue preoccupazioni riguardo agli effetti delle nuove misure economiche proposte dall’Unione Europea. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Renzi sottolinea come l’accordo recente risulti non sostenibile per le imprese e impattante negativamente sulle finanze degli italiani. “I dazi al 15% rappresentano una Caporetto per l’Unione Europea, evidenziando i danni del sovranismo,” afferma il politico.
Renzi non risparmia critiche alla leadership attuale dell’Unione Europea, definendo i suoi membri come “algidi burocratici”. Secondo lui, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha gestito malamente il Green Deal durante il suo primo mandato e ha compiuto un errore fatale introducendo i dazi. Questa situazione, per Renzi, meriterebbe le dimissioni immediate dell’intera Commissione Europea.
L’ex primo ministro italiano lamenta la mancanza di leadership forte nei momenti cruciali. “Avrei preferito che fosse Mario Draghi a negoziare con Trump, un leader capace di alzare la voce e di farsi rispettare. Invece, abbiamo inviato cappuccetto rosso Ursula a trattare con il lupo Donald,” ironizza Renzi, evidenziando una certa frustrazione nei confronti della strategia negoziale dell’Europa.
Infine, le sue parole riflettono un senso di urgenza per una revisione delle politiche europee attuali. La critica di Renzi mette in luce una percezione diffusa che la gestione dell’economia e delle relazioni internazionali necessiti di un cambio di passo, per tutelare gli interessi nazionali e garantire un futuro migliore agli italiani e all’Unione Europea.
Critiche di Matteo Renzi sulle Politiche Economiche dell’UE
ROMA (ITALPRESS) – Matteo Renzi, leader di Italia Viva e senatore, esprime forti critiche nei confronti dell’attuale accordo europeo, definendolo “insostenibile” per le aziende e per la popolazione italiana. In un’intervista concessa a Repubblica, Renzi sottolinea come i dazi fissati al 15% rappresentino una seria sconfitta per l’Unione Europea, suggerendo che le politiche sovraniste stiano infliggendo un danno notevole all’economia.
Secondo Renzi, l’Europa è attualmente guidata da burocrati poco empatici e privi di visione. La sua critica si rivolge specificamente a Ursula von der Leyen, a cui attribuisce la responsabilità di aver gestito male il Green Deal nel suo primo mandato. A suo avviso, le misure adottate ora si configurano come un vero e proprio “suicidio” economico a causa dell’implementazione di dazi che penalizzeranno ulteriormente le imprese e i cittadini.
Renzi lamenta che, in una situazione così complessa, sarebbe stato più opportuno avere come negoziatore qualcuno di sostanza e potere come Mario Draghi. La sua proposta era che Draghi si occupasse delle trattative con il presidente americano Donald Trump, suggerendo che la leadership dell’UE ha scelto una figura poco adatta, paragonando von der Leyen a “Cappuccetto Rosso” che affronta il “lupo”.
In conclusione, Renzi afferma che, dopo la sconfitta patita con l’ultimo accordo, sarebbe opportuno che la Commissione Europea si dimettesse integralmente. L’ex presidente del Consiglio italiana si pone frontalmente contro le misure attuali e chiama a una riflessione urgente per il futuro dell’Europa, evidenziando l’importanza di una strategia migliore che possa rispondere alle sfide economiche contemporanee.
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