Riposo ridotto: come i genitori possono aiutare i bambini a dormire meglio

Riposo ridotto: come i genitori possono aiutare i bambini a dormire meglio

Secondo Fabrizio Ciralli, pediatra e neonatologo dell’ospedale Humanitas San Pio X di Milano, il sonno è un aspetto cruciale della crescita, che va monitorato sin dai primi mesi di vita. “Un genitore tende a pensare che un bambino abbia la capacità innata di addormentarsi, ma è fondamentale comprendere le diverse fasi del sonno”, afferma Ciralli. “Nei primi mesi, un neonato dorme circa 16-17 ore al giorno, ma questa quantità diminuisce gradualmente”.

Durante l’età scolare, i bambini dovrebbero dormire tra le 9 e le 10 ore. Il pediatra sottolinea come, nei primissimi mesi, il sonno del neonato non segue un ritmo circadiano regolare, causando spesso difficoltà ai genitori. “Un neonato si sveglia ogni tre ore per alimentarsi”, spiega Ciralli. Con l’avanzare dell’età, è importante insegnare ai bambini le tecniche di autoconsolazione, affinché possano addormentarsi da soli in un ambiente favorevole: buio e silenzioso.

Ciralli propone una struttura di sonno, incoraggiando i genitori a instaurare rituali serali che favoriscano l’addormentamento nei loro figli. “Ritmi ben definiti aiutano il bambino a sviluppare una routine di sonno sana. Se i genitori tornano tardi dal lavoro e sacrificano ore di sonno, il bambino rischia di andare a letto più tardi, compromettendo il suo riposo”.

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