Roma lancia il piano clima: 16 miliardi per abbattere le emissioni e tutelare l’ambiente.
ROMA (ITALPRESS) – Roma Capitale ha recentemente completato il suo programma di lavoro sul cambiamento climatico, presentando in Campidoglio il “Label del Climate City Contract”. Dopo l’approvazione della Strategia di Adattamento Climatico avvenuta a gennaio, è ora definito il piano di decarbonizzazione previsto dalla missione “100 città europee carbon-neutral e smart cities by 2030”, che mira a trasformare le città nei motori della transizione verso la neutralità climatica entro il 2050. La Commissione Europea ha certificato la qualità del lavoro svolto da Roma Capitale.
Struttura del Climate City Contract
Il Climate City Contract (CCC) è composto da tre sezioni: il Piano di Azione, che raccoglie iniziative e proposte condivise; il Piano degli Investimenti, che analizza costi e risorse; e il Piano degli Impegni, dove si fissano obiettivi e strategie. In totale, sono sette gli ambiti strategici su cui si concentra: efficientamento energetico, mobilità sostenibile, reti elettriche, fonti rinnovabili, decarbonizzazione, economia circolare dei rifiuti e forestazione. Questi ambiti sono stati elaborati dal Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), recentemente aggiornato dall’Amministrazione che ha innalzato il target di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 a -66% rispetto al 2003.
Negli ultimi due anni, Roma è stata selezionata dalla Commissione Europea per partecipare alla missione “100 carbon-neutral and smart cities by 2030”, consentendo di identificare una traiettoria di riduzione delle emissioni di gas serra. Attraverso il CCC, l’Amministrazione ha ampliato e approfondito l’analisi sui vari settori della vita cittadina, per focalizzarsi sulle priorità d’intervento e garantire continuità e crescita degli interventi già avviati.
Investimenti e Collaborazione con Stakeholder
Per realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni, Roma ha pianificato investimenti complessivi pari a 16 miliardi di euro. Tra le novità più significative, spicca il coinvolgimento di 80 stakeholder, inclusi attori economici, sociali e istituzionali come enti pubblici, aziende private, fondazioni e università. Questi partner hanno presentato un totale di 493 azioni orientate verso la neutralità climatica.
La nuova fase di lavoro che si avvia punta a ottenere supporto tecnico e finanziario dalla Commissione Europea e dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Con il Climate City Contract, Roma dimostra di avere il potenziale per raggiungere una riduzione pari all’86% delle emissioni rispetto al 2003 (quasi dell’80% rispetto al 1990) e di accelerare le iniziative già attive in ambiti cruciali come la mobilità sostenibile, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la gestione dei rifiuti.
I lavori che si sono svolti presso la Sala della Protomoteca sono stati aperti dal Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e hanno visto la partecipazione di numerosi esperti e stakeholder del settore. Tra questi, l’assessora all’Ambiente e al Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità di Missione Pnrr del Ministero dell’Ambiente, e Massimiliano Ricci, Direttore Generale di Unindustria, solo per citarne alcuni. La conduzione degli interventi è stata affidata a Edoardo Zanchini, Direttore dell’Ufficio Clima di Roma Capitale.
Questo approccio multidisciplinare rappresenta un passo significativo verso gli obiettivi climatici di Roma, promuovendo un lavoro sinergico tra pubblico e privato. Si evidenzia così l’impegno costante della capitale italiana nel fronteggiare il cambiamento climatico e perseguire un futuro più sostenibile.
Per maggiori informazioni ufficiali consultare il sito di Roma Capitale e le linee guida della Commissione Europea sui contratti climatici.
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