Roma: molotov contro il commissariato. Indaga l’antiterrorismo

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Sono in corso indagini senza sosta per capire il movente della bomba molotov lanciata contro il commissariato di Via Ruffini a Prati, quartiere chic del centro di Roma.

Le indagini

Dai filmati delle telecamere si vede un uomo a volto coperto che, sfrecciando in scooter, lancia un bottiglia piena di esplosivo, una molotov appunto. A farne le spese per fortuna nessuna persona, bensì un camioncino della polizia. Al momento, gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi compresa quella del gesto legato ad ambienti delle tifoserie calcistiche. Il commissariato Prati, infatti, ha un ruolo centrale nell’organizzazione della sicurezza dello stadio Olimpico. La camionetta, un Ducato vecchio tipo, viene solitamente usata nei servizi allo stadio Olimpico, per questo gli investigatori ipotizzano un legame tra l’attentato e il tifo violento. Questa sera si giocherà Roma-Cagliari. Ma nulla è escluso per il momento. Né una vendetta di qualche pregiudicato nei confronti dell’agente proprietario del veicolo, né un legame con le frange anarchiche che solamente l’altra settimana avevano piazzato un ordigno esplosivo ai piedi di una caserma dei carabinieri nel centrale quartiere San Giovanni. Infatti, la molotov contro la polizia segue di poco più di una settimana un altro episodio inquietante quando un ordigno esplosivo deflagrò davanti l’ingresso della caserma dei carabinieri San Giovanni di via Britannia. A far scoppiare un termos esplosivo fu la Federazione Anarchica Informale, che rivendicò il gesto sul proprio sito internet.

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