Rubio avverte Netanyahu: la legge sulla sovranità in Cisgiordania minaccia la pace a Gaza.

Rubio avverte Netanyahu: la legge sulla sovranità in Cisgiordania minaccia la pace a Gaza.

Misure della Knesset e Rischi per l’Accordo di Pace in Gaza ROMA (ITALPRESS) – Le recenti decisioni...

Misure della Knesset e Rischi per l’Accordo di Pace in Gaza

ROMA (ITALPRESS) – Le recenti decisioni della Knesset israeliana, mirate a consolidare la sovranità israeliana in Cisgiordania, rappresentano una minaccia significativa per l’accordo di pace in Gaza. A dichiararlo è stato Marco Rubio, segretario di Stato americano, che giunge oggi in Israele nell’ambito degli sforzi statunitensi per garantire l’implementazione del piano proposto dall’ex presidente Donald Trump. Durante un incontro con i giornalisti, Rubio ha affermato: “Le misure adottate dalla Knesset potrebbero compromettere il fragile equilibrio della pace, mentre i paesi al di fuori del Medio Oriente offrono il loro supporto per stabilizzare Gaza”. Rubio ha anche condannato l’oppressione esercitata da Hamas sui palestinesi, definendola “scioccante”.

Il Ruolo degli Stati Uniti e il Supporto Internazionale

Il segretario di Stato, durante la sua visita, confermerà il fermo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele e collaborerà con i partner locali per rafforzare il processo verso una pace duratura e l’integrazione nella regione. Il Dipartimento di Stato ha sottolineato come il piano di Trump per risolvere il conflitto a Gaza abbia ottenuto un sostegno internazionale mai visto prima. Rubio si unirà al vicepresidente J.D. Vance, giunto in Israele all’inizio della settimana, mentre i funzionari statunitensi continuano a sollecitare sia Gerusalemme che Hamas affinché rispettino l’accordo di cessate il fuoco raggiunto la settimana scorsa.

Nell’agenda della visita di Rubio si prevede anche di affrontare le recenti decisioni della Knesset riguardanti la sovranità sugli insediamenti in Cisgiordania. Secondo fonti ufficiali, il parlamento israeliano ha approvato una legge che estende la sovranità israeliana all’area C della Cisgiordania, generando forti critiche sia a livello locale che internazionale. Molti membri del partito Likud, ad eccezione di Yuli Edelstein, hanno boicottato le votazioni riguardanti l’annessione, stigmatizzando queste iniziative come azioni volte a minare le relazioni israelo-americane e i successi operativi a Gaza. “Stiamo rafforzando gli insediamenti giorno dopo giorno”, ha dichiarato il Likud, esprimendo così la loro determinazione a non farsi influenzare dalle pressioni esterne.

Recenti manifestazioni di sostegno per l’annessione sono emerse anche dalla coalizione di Netanyahu, spinta dalla necessità di rispondere a un presunto riconoscimento da parte delle potenze occidentali di uno Stato palestinese. A inizio settembre, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha lanciato un appello pubblico per l’annessione dell’82% della Cisgiordania, nonostante avvertimenti da parte dei paesi della regione sulle conseguenze in termini di stabilità e cooperazione. L’ex presidente Trump ha categoricamente escluso tale iniziativa, ribadendo che non consentirà ad Israele di annettere la Cisgiordania, esortarando anche gli alleati di Netanyahu a non ignorare la posizione statunitense. “Non permetterò a Israele di annettere la Cisgiordania”, ha rimarcato Trump, sottolineando l’importanza di fermare queste spinte unilaterali.

Petizione dell’Associazione della Stampa Esterna

Oggi, l’Alta Corte di Giustizia di Israele esaminerà una petizione presentata dall’Associazione della stampa estera, che chiede l’annullamento del divieto assoluto di accesso alla Striscia di Gaza per i giornalisti indipendenti. Questa restrizione è in vigore dall’inizio del conflitto con Hamas, scaturito dall’invasione del 7 ottobre 2023. La petizione, originariamente presentata un anno fa, ha subito numerosi rinvii da parte dello Stato, che ha richiesto tempo aggiuntivo per rispondere alle accuse. L’Associazione sostiene che il divieto contravviene ai principi democratici e rappresenta una grave violazione della libertà di stampa e dell’informazione. Sono stati richiesti inoltre passi concreti affinché le Forze di Difesa Israeliane (IDF) elaborino procedure chiare per l’accesso della stampa a Gaza.

Secondo i rappresentanti dell’associazione, è fondamentale garantire che i giornalisti possano operare liberamente in questa area critica, poiché l’informazione è un elemento cruciale per comprendere situazioni di conflitto e garantire trasparenza. L’udienza rappresenta un momento decisivo per il futuro della libertà di stampa in Israele e per il monitoraggio della situazione umanitaria a Gaza.

Per rimanere aggiornati sugli sviluppi della situazione in Medio Oriente e sulle reazioni della comunità internazionale, è possibile consultare fonti ufficiali e agenzie di stampa affidabili.

(ITALPRESS).

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