San Donà: Avviati i Lavori per Nuovi Argini del Piave con un Investimento di 4,4 Milioni di Euro

Interventi di Rafforzamento delle Arginature del Piave: Il Sopralluogo dell’Assessore Bottacin a San Donà

VENEZIA (ITALPRESS) – Questa mattina, l’assessore regionale Bottacin ha effettuato un sopralluogo al cantiere di San Donà, dove sono iniziati i lavori per il rinforzo delle arginature del fiume Piave. Questi lavori, recentemente consegnati, mirano a risolvere le problematiche di insufficienza di franco idraulico, un rischio significativo per la sicurezza del territorio. Secondo le autorità competenti del Genio Civile, il progetto prevede la realizzazione di diaframmature atte a garantire la stabilità delle arginature.

“Il nostro obiettivo è ridurre il rischio residuo attraverso il consolidamento delle arginature lungo vari tratti del fiume,” ha affermato Bottacin durante la visita. Il cantiere, situato in corrispondenza di via Sansovino e rispettivamente al ponte dei Granatieri, prevede la creazione di un diaframma plastico lamellare per un’estensione di oltre 2.000 metri. Questa iniziativa si inserisce all’interno di un progetto più ampio che comprende un tratto già realizzato, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la sicurezza dell’area.

Dettagli Tecnici sull’Intervento di Consolidamento

Il nuovo intervento include opere di rinforzo necessarie per le arginature colpite da insufficienza di franco idraulico, che presentano un rischio maggiore di sormonto o cedimento durante eventi di piena. “Con il consolidamento del rilevato, intendiamo ridurre il grado di pericolosità idraulica del territorio, prevenendo situazioni di rischio come la filtrazione, il sifonamento e il cedimento del corpo arginale,” ha dichiarato Bottacin, sottolineando l’importanza di questa opera per la sicurezza del territorio.

Nello specifico, il progetto prevede l’uso della tecnica del jet-grouting, in cui viene eseguita prima una perforazione e successivamente un’iniezione della miscela prescelta. Questo processo crea un diaframma plastico continuo, avente uno spessore medio di 30 centimetri e che varia in profondità da meno 10,5 metri a meno 13 metri, a seconda della posizione sulla sommità arginale. Per garantire la continuità della struttura, i pannelli realizzati sono intersecati tra loro.

Per facilitare la gestione dei reflui di perforazione, è prevista la creazione di una trincea adeguata in testa alla diaframmatura. Inoltre, a completamento dell’intervento, sarà eretto un muretto sulla sommità dell’argine per regolarizzare il ciglio del rilevato, colmando abbassamenti esistenti. Bottacin ribadisce che “la scelta della metodologia realizzativa è stata studiata per minimizzare le interferenze con la viabilità locale, in particolare con la Strada Provinciale 52 tra San Donà ed Eraclea.”

Il progetto, i cui costi ammontano a 4,4 milioni di euro, prevede anche lavori preliminari come il decespugliamento della sponda e del piano golenale, oltre alla costruzione delle piste di cantiere. Una volta completati, questi lavori garantiranno una significativa riduzione del rischio di esondazione nella zona.

A seguito della tempestiva iniziativa presa, si prevede che l’opera sia ultimata entro la fine dell’anno, condizione meteorologica e imprevisti permettendo. Parallelamente a questo progetto principale, sono in fase di progettazione ulteriori due interventi: uno sulla sinistra orografica, a monte rispetto a San Donà, e l’altro sulla destra orografica, destinato a proteggere l’abitato di Musile. Appena completata la progettazione, seguirà l’assegnazione dei lavori tramite una gara di appalto.

Questi interventi non sono solo rilevanti per la sicurezza idraulica, ma anche fondamentali per la protezione delle comunità locali e la salvaguardia del territorio circostante. Le autorità locali e regionali, insieme agli esperti del settore, stanno lavorando instancabilmente per garantire che le opere siano completate in modo efficace e tempestivo, contribuendo così a un futuro più sicuro per la popolazione.

Fonti: Regione Veneto, Genio Civile

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