Sequestro di case per droga a Santa Cristina Gela: tre misure cautelari emesse.
Operazione dei Carabinieri a Santa Cristina Gela: Tre Arresti per Spaccio di Droga
PALERMO (ITALPRESS) – L’azione dei Carabinieri della Stazione di Santa Cristina Gela porta a tre arresti significativi per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sulla base di un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, i tre coinvolti, un 32enne e una 29enne di San Cipirello e un 28enne di San Giuseppe Jato, sono stati sottoposti a misure restrittive, tra cui l’obbligo di dimora e la permanenza in casa durante le ore notturne.
Le Indagini e il Ruolo Chiave della Madri
Le indagini, che si sono svolte tra settembre e novembre 2024, sono iniziate dopo che una madre, preoccupata per la condizione del suo figlio, assuntore abituale di hashish, ha contattato i Carabinieri. Questa segnalazione ha innescato un’operazione che ha rapidamente rivelato l’attività illecita dei tre indagati nel traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto nei comuni di Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’organizzazione familiare di spaccio era ben strutturata. La 29enne si occupava del confezionamento della droga, mentre il 32enne si dedicava alle vendite, principalmente nei pressi di Piana degli Albanesi. Il terzo indagato, il 28enne di San Giuseppe Jato, operava autonomamente, gestendo la propria attività nella sua area di residenza.
Fonti delle forze dell’ordine sottolineano l’importanza del coinvolgimento della comunità nella lotta contro lo spaccio di droga. “La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine è fondamentale per frenare il fenomeno della droga, che colpisce in modo particolare i giovani”, ha commentato un portavoce dei Carabinieri.
Le indagini hanno rivelato che i due uomini, noti alle forze dell’ordine, avevano sviluppato strategie per evitare di attirare sospetti. Così, recandosi a Palermo per rifornirsi di sostanze stupefacenti, adottavano precauzioni per eludere i controlli. Dopo l’acquisto, tornavano a San Giuseppe Jato, dove il 28enne utilizzava l’abitazione dei propri genitori come deposito della droga, all’insaputa della famiglia.
Inoltre, la complicità della 29enne si estendeva al confezionamento delle dosi presso l’abitazione di una zia, involontariamente coinvolta in questa rete di spaccio. “Il fenomeno del narcotraffico spesso sfrutta l’ignoranza dei familiari”, ha aggiunto un investigatore, evidenziando le difficoltà nel contrastare simili attività illecite.
Le modalità operative dei due uomini includevano incontri preordinati con i clienti in parcheggi e altre aree pubbliche, dove il 32enne raccoglieva gli ordini per poi svolgere la consegna. Nonostante le precauzioni, le forze dell’ordine sono riuscite a raccogliere prove sufficienti per procedere alle perquisizioni.
Le perquisizioni eseguite presso l’abitazione del 28enne hanno portato al ritrovamento di una notevole quantità di sostanza stupefacente, insieme a materiali utili alle indagini, culminando nell’arresto in flagranza di reato. Inoltre, nel corso delle operazioni, sono state segnalate cinque persone all’autorità competente per uso personale di sostanze stupefacenti.
Le autorità competenti continuano a ribadire l’importanza della prevenzione. “La lotta contro il narcotraffico è una priorità. Vogliamo tutelare le generazioni più giovani, che sono le più vulnerabili”, ha affermato un noto esponente del governo regionale.
L’impegno dell’Arma dei Carabinieri non si ferma qui. Le operazioni di controllo e prevenzione sono costanti, con l’obiettivo di proteggere i cittadini e specialmente le fasce più giovani, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza di segnalare eventuali attività sospette.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, rimani sintonizzato sulle fonti ufficiali come l’ufficio stampa dei Carabinieri e altri canali di informazione locale.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).
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