Serve una revisione globale del Green Deal, secondo l’UE Urso

Serve una revisione globale del Green Deal, secondo l’UE Urso

Serve una revisione globale del Green Deal, secondo l’UE Urso

Il ministro Adolfo Urso chiede una revisione del green deal europeo per proteggere l’industria e l’occupazione dagli attacchi cinesi e statunitensi. Propone incentivi per l’industria automobilistica e la neutralità tecnologica, con l’uso di carburanti alternativi. Il documento italiano è sostenuto da 15 Paesi e varie associazioni industriali europee. Urso si aspetta che il Dialogo strategico sull’auto tenga conto delle esigenze di tutte le parti coinvolte. Nota un cambiamento positivo nell’approccio alle questioni industriali a Bruxelles e sottolinea l’importanza delle elezioni tedesche per accelerare il cambiamento.

Adolfo Urso chiede una revisione del Green Deal per garantire competitività all’industria europea

Nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Adolfo Urso ha espresso la necessità di una revisione completa del Green Deal per garantire la competitività dell’industria europea e proteggere l’occupazione. Urso ha sottolineato come l’amministrazione Trump abbia lanciato una sfida in risposta all’egemonia cinese sulle tecnologie green, mettendo in evidenza l’importanza di affrontare la questione con urgenza.

Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, spostare il problema delle multe al settore automobilistico è un passo necessario ma non sufficiente. Urso ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema nella sua complessità, proponendo una revisione generale del percorso e delle modalità del Green Deal insieme al nuovo “Clean Industrial Deal” per evitare il collasso dell’industria automobilistica europea.

Il ministro ha presentato un documento sostenuto da 15 Paesi, condiviso dalle associazioni industriali di Italia, Francia e Germania, e da numerosi gruppi parlamentari europei. Il documento propone incentivi per le imprese e gli acquirenti, insieme a una neutralità tecnologica con l’uso di carburanti alternativi e la revisione del sistema di calcolo delle emissioni dei veicoli.

Urso si è detto ottimista sul cambiamento di clima a Bruxelles, con una Commissione europea più realista e pragmatica, un Parlamento europeo dove emergono convergenze tra centro e destra, e consigli UE dove l’Italia è spesso in prima linea. Cruciali saranno le prossime elezioni tedesche per accelerare il cambiamento verso una visione più sostenibile per l’industria europea.

Revisione del Green Deal e la sfida per l’industria europea

Il ministro Adolfo Urso ha recentemente sollevato la questione della necessità di una revisione complessiva del Green Deal europeo al fine di rendere l’industria europea più competitiva e proteggere l’occupazione. Secondo Urso, l’amministrazione Trump ha lanciato una sfida in risposta all’egemonia cinese sulle tecnologie green, che l’Europa deve affrontare con urgenza.

Per Urso, spostare il focus delle multe sul settore automobilistico è una mossa necessaria ma non sufficiente. Egli sottolinea l’importanza di affrontare il problema nella sua complessità, proponendo una revisione generale del percorso e delle modalità del Green Deal, insieme con un nuovo “Clean Industrial Deal”.

Il documento presentato dall’Italia e supportato da altri 15 Paesi propone incentivi sia per le imprese sia per gli acquirenti, promuovendo l’utilizzo di carburanti alternativi come il biocombustibile e la rimozione del sistema di multe per le emissioni dei veicoli. Le proposte sono condivise dalle associazioni industriali di Italia, Francia e Germania e da numerosi gruppi parlamentari europei.

Il ministro si dice ottimista riguardo a un cambio di clima a Bruxelles, notando una maggiore visione realistica e pragmatica tra i commissari della Commissione e più convergenze tra centro e destra nel Parlamento europeo. La prossima elezione tedesca potrebbe essere cruciale per accelerare il cambiamento necessario per affrontare le sfide attuali dell’industria europea.

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