Sharing mobility in crescita: domanda alta ma servizi sempre più scarsi
La 9ª Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, tenutasi a Roma, ha evidenziato l’importanza crescente della mobilità condivisa nelle abitudini degli italiani, oggi utilizzata da 13 milioni di persone, pur con un calo del 7% rispetto al 2022. Il settore si caratterizza per una flotta sempre più ecologica, con il 95% dei veicoli a zero emissioni, mentre registrano una contrazione i servizi e gli operatori, soprattutto nelle città medio-piccole. L’integrazione con il trasporto pubblico, incentivi economici e semplificazione normativa sono indicati come leve fondamentali per il rilancio della sharing mobility e per una mobilità urbana sostenibile e innovativa.
La sharing mobility in Italia: attuale situazione, sfide e prospettive di sviluppo
La sharing mobility si è ormai integrata nelle abitudini di spostamento degli italiani, come emerso durante la 9ª Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, svoltasi al Campidoglio. Oggi questa modalità è utilizzata da 13 milioni di persone, anche se si registra un calo del 7% rispetto al 2022. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l’importanza della mobilità condivisa come leva per un nuovo modello urbano sostenibile, da integrare con il trasporto pubblico e l’intermodalità. Secondo Raimondo Corsini, coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, è urgente adottare misure di sostegno e semplificazioni normative per facilitare l’integrazione tra le diverse forme di condivisione e i servizi pubblici.
Il calo dell’offerta di servizi e veicoli è evidente, con un numero di veicoli in sharing diminuito del 15% tra il 2022 e il 2024 e una contrazione degli operatori del 24%. La concentrazione della sharing mobility nelle grandi aree urbane, tra cui Roma e Milano che rappresentano oltre la metà dei noleggi nazionali, fa emergere il rischio di desertificazione del servizio nei centri medio-piccoli. Tali dinamiche evidenziano l’esigenza di favorire l’integrazione con il trasporto pubblico e implementare incentivi per rafforzare sia domanda che offerta, contrastando l’incremento dell’uso dell’auto privata, che nel 2024 ha superato i 40 milioni di veicoli.
Analizzando i singoli comparti, cresce la diffusione del bikesharing free-floating con oltre 12 milioni di noleggi nel 2024 e un aumento significativo delle biciclette elettriche, soprattutto a Milano, Roma e Bologna. I monopattini, dopo una fase di espansione, mostrano stabilità nei noleggi ma un calo nei servizi attivi, dovuto a una maggiore selezione degli operatori. Lo scooter sharing, seppur in flessione rispetto al picco 2023, mantiene una presenza importante nelle principali città. Un dato positivo riguarda la sicurezza, con una riduzione generale degli incidenti nelle modalità di sharing.
Il settore complessivamente registra una crescita limitata nel fatturato, che si attesta poco sopra i 200 milioni di euro nel 2024, con monopattini e carsharing free-floating come principali driver. Rispetto al contesto europeo, l’Italia ha raggiunto il massimo numero di veicoli condivisi nel 2022, mentre il mercato europeo continua a espandersi, in particolare grazie al bikesharing in Germania, Spagna e Francia, che dimostrano modelli di mobilità sostenibile più strutturati e integrati a livello amministrativo.
Lo stato attuale e le prospettive della sharing mobility in Italia
La sharing mobility si conferma una componente consolidata nelle abitudini di spostamento degli italiani, coinvolgendo circa 13 milioni di utenti, anche se con un decremento del 7% rispetto al 2022. L’evento organizzato al Campidoglio ha evidenziato i dati contenuti nel 9° Rapporto Nazionale, sottolineando che, nonostante il calo nell’offerta di veicoli e servizi – che si concentra sempre più nelle grandi città come Roma e Milano – la domanda esprime una crescita significativa. I servizi di sharing puntano all’integrazione con il trasporto pubblico per creare un sistema di mobilità più efficiente e sostenibile, elemento centrale nelle strategie di trasformazione urbana.
Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri hanno rimarcato l’importanza di nuove misure di sostegno e una semplificazione normativa per promuovere soluzioni integrate tra diverse modalità di mobilità condivisa. Il Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility Raimondo Corsini ha evidenziato come la necessità di un salto qualitativo imponga una politica coordinata per rafforzare il ruolo della sharing mobility, favorendo incentivi economici e un maggior supporto all’offerta, al fine di mitigare l’incremento del trasporto privato che rischia di compromettere la sostenibilità ambientale.
Analizzando i diversi segmenti, il bikesharing free-floating ha fatto registrare una robusta crescita dei noleggi, superando i 12 milioni nel 2024 e consolidando la flotta di biciclette elettriche, mentre il carsharing mostra segnali di difficoltà, con una contrazione delle flotte e dei servizi disponibili. Per quanto riguarda monopattini e scooter sharing, si registrano flessioni sia nell’offerta che nella domanda, accompagnate però da un miglioramento generale della sicurezza, con una riduzione significativa degli incidenti.
Il confronto con il panorama europeo mette in luce un ritardo italiano nelle dimensioni e nella diffusione complessiva della sharing mobility, specie rispetto a realtà come Francia, Germania e Spagna, dove politiche più strutturate e un quadro normativo chiaro hanno permesso un forte sviluppo. L’Italia sembra dover ancora percorrere una strada di consolidamento e innovazione, in cui l’integrazione, il sostegno pubblico e nuove regole possano agevolare una crescita equilibrata, capace di bilanciare domanda crescente e offerta espressiva di mobilità sempre più sostenibile e accessibile.
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