Silent Hill F: un mix potente di mistero e rabbia da non perdere.
Anche immerso in una nebbia sovrannaturale, il pittoresco setting di Silent Hill F brilla di autenticità. Edifici in legno tradizionali fiancheggiano vicoli stretti, mentre ruscelli gorgoglianti e sentieri si intrecciano tra i campi di riso allagati. Gli oggetti quotidiani degli anni ’60 popolano l’ambiente: riviste patinate, tostapane vintage, affascinanti composizioni floreali. Tuttavia, oltre a questa atmosfera malinconica, i dettagli che risultano più autentici in Silent Hill F appartengono a una categoria che i videogiochi raramente esplorano. È l’ansia sui volti dei personaggi adolescenti mentre si scambiano pungenti frecciatine, l’emozione traboccante scritta su biglietti passati tra i banchi di scuola.
L’esperienza di Hinako Shimizu
Guadagniamo accesso a questo mondo riccamente dettagliato attraverso gli occhi di Hinako Shimizu, una studentessa delle superiori. È considerata una “ragazza tosta” dai suoi amici. Ben presto, la nebbia iconica della serie si abbatte su di lei e Hinako è costretta a sfruttare il suo spirito atletico, superando ostacoli per fuggire dalla densa foschia. Affronta mostri con gambe lunghe e inquietanti, raccolta tubi e oggetti contundenti; trova chiavi arcane per aprire porte ornate in modo inquietante. Ancora una volta, ci ritroviamo a esplorare una città distorta in forme grottesche dalle emozioni intense della protagonista. Gli ingredienti classici di Silent Hill ritornano, ma qui si respira una freschezza e vitalità inedite.
Parte di questa rivitalizzazione è dovuta a una grafica sbalorditiva: tendente al fotorealismo ma al contempo anche pittorica nella sua inquietante bellezza. La luce si diffonde naturalmente lungo ogni strada fredda e inquietante, rimbalzando sul taglio ordinato di capelli di Hinako e sul suo uniforme ben allacciato. Un tappeto di gale oblunghe rosse si sviluppa spesso attraverso il villaggio montano immaginario di Ebisugaoka, trasformando il setting in un’eco-horror allucinato. Tra una palette artistica desaturata, le piante si presentano come un’interruzione selvaggia e vivace.
