Spalletti: “Felice di terminare, vorrei conversare con Vialli per i suoi consigli.”

Luciano Spalletti: La Strada Verso la Nazionale
ROMA (ITALPRESS) – “È stata una salita lunga, per arrivare fino alla Nazionale”, così inizia l’intervista di Luciano Spalletti a ‘Il Corriere della Sera’. Il ct, che ha recentemente preso in mano la panchina azzurra dopo aver trionfato con il Napoli, riflette sul suo percorso. “Quando parti da laggiù, dai campi di terra battuta, e non dalle squadre rinomate, gli scalini da salire sono sempre alti e scoscesi. Ogni passo può riservare sorprese, tutto è sconosciuto”.
Un Legame Speciale con Napoli
Spalletti non può fare a meno di esprimere il suo affetto per Napoli: “Ho girato molte società, ma mai ho incontrato un popolo così felice e malinconico come quello napoletano. Per questo, sono immensamente grato al presidente Aurelio De Laurentiis per l’opportunità di lavorare lì”. La sua esperienza è stata intensa, ma segnata da momenti di dolore, soprattutto dopo la vittoria dello scudetto. “La fine è stata amara; il presidente non ha telefonato a noi, e non abbiamo potuto festeggiare con il nostro meraviglioso pubblico su un pullman scoperto. Amo Napoli e il Napoli, e spero che la città possa gustare altre gioie”.
Commentando le performance dell’Inter in Champions League, Spalletti ha sottolineato la bravura dei nerazzurri, guidati da Simone Inzaghi: “L’Inter è al livello delle più grandi squadre d’Europa, hanno dimostrato di sapere gestire la pressione in momenti cruciali”.
Raccontando il suo momento più felice da allenatore, Spalletti ha dichiarato: “Lo scudetto è stato il giorno più bello della mia carriera. Ho provato una felicità indescrivibile, quella che senti quando porti gioia agli altri”. Ma al contempo ha affermato: “Un giorno, quando smetterò, ci sarà una serenità nel non dover più portare questo peso, che è scelto ma spesso pesante”.
Il Futuro e i Mondiali
Nel suo libro “Il paradiso esiste… ma quanta fatica”, scritto con Giancarlo Dotto e pubblicato da Rizzoli, Spalletti approfondisce anche il suo rapporto con Francesco Totti: “Io gli voglio bene. Totti è il calcio per me, rappresenta tutto ciò che è istinto e classe. Quando l’ho allenato, pensare che il mio futuro dipendesse da lui mi rassicurava”. Non manca di esprimere la speranza di collaborare con Totti in futuro anche al di fuori del calcio.
Spalletti non si sottrae alle responsabilità riguardo alla cocente eliminazione dell’Italia agli Europei per mano della Svizzera. Ora, l’obiettivo è chiaro: i Mondiali. “Siamo tutti consapevoli dell’importanza delle qualificazioni. Il nostro girone si presenta impegnativo, con avversari come la Norvegia, ma ho fiducia nei miei ragazzi. Siamo una squadra forte e giovanile, e siamo pronti a lottare”.
Un Invito al Riflessione: Luca Vialli
Infine, Spalletti rivela un desiderio personale: condividere una cena con Luca Vialli. “Ho giocato contro di lui solo una volta, ma la sua grandezza sia come calciatore che come persona è indelebile. Ha affrontato la malattia con una determinazione che ci insegna a rialzarci sempre. Il suo esempio è una lezione di vita”.
“Il calcio è fatto di storie e relazioni, e la mia è strettamente legata alle esperienze che ho vissuto con questi grandi personaggi”, conclude Spalletti, lasciando intendere che il futuro della Nazionale dipende in gran parte dalla sua capacità di unire e motivare i suoi giocatori.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Fonti Ufficiali:
- Luciano Spalletti, Intervista a ‘Il Corriere della Sera’
- "Il paradiso esiste… ma quanta fatica", Rizzoli
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