Sri Lanka: l’isola fragile resiste alla minaccia dell’estrazione mineraria.
Quando la sabbia viene rimossa, ci vogliono decenni, se non di più, per la rigenerazione naturale. Le iniziative di riabilitazione, tra cui il ripristino della vegetazione, sono complesse e spesso non riescono a ripristinare completamente le funzioni ecologiche pre-esistenti.
Chintaka Rajapaksa, moderatore del Movimento per la Riforma Agraria (MONLAR), ha sottolineato che Mannar conta tra i suoi abitanti circa 70.000 residenti, con oltre 22.345 pescatori. Le terre agricole dell’isola, comprese le risaie e le piantagioni di cocco, sono essenziali per la sopravvivenza della comunità. In caso di danni a queste terre derivanti dall’estrazione di sabbia, i problemi economici sarebbero enormi. Rajapaksa osserva che i progetti proposti offrono pochissimi vantaggi ai locali, ma comportano rischi significativi per i loro mezzi di sostentamento.
Le Dichiarazioni di Titanium Sands
In risposta all’aumento delle critiche pubbliche, Titanium Sands ha dichiarato che non sono stati avviati lavori di estrazione e che non ha intenzione di procedere con lo sfruttamento della costa, dove le concentrazioni di minerali sono basse. L’azienda afferma di pianificare studi ambientali completi per valutare gli impatti sulla pesca costiera e sul Santuario Naturale di Vankalai.
Il Bureau di Geologia e Miniere dello Sri Lanka (GSMB) ha chiarito che attualmente le aziende detengono solo licenze di esplorazione e che l’estrazione richiederebbe una licenza separata e un’analisi d’impatto ambientale positiva.
La Necessità di un’Analisi Ambientale Completa
Melani Gunathilaka di Climate Action Now (CAN Sri Lanka) sottolinea l’importanza ecologica di Mannar, mettendo in evidenza le praterie di fanerogame e i percorsi migratori per uccelli. Chiede una valutazione d’impatto ambientale che copra l’intera isola prima di intraprendere qualsiasi forma di estrazione mineraria o sviluppo su larga scala.
Esperienze simili in altre parti del mondo, come il Tamil Nadu in India, hanno mostrato come l’estrazione di sabbia possa portare a gravi danni ambientali e sociali. Questo caso evidenzia come isole fragili e a bassa altitudine debbano garantire che i costi ambientali e sociali orientino le decisioni di sviluppo.
Le comunità locali chiedono a gran voce di essere ascoltate, poiché la loro vita e le loro terre sono in gioco. Come sottolinea Gunathilaka: “Se perdiamo la sabbia, perdiamo Mannar stessa.”
Fonti:
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