Studio Cattolica: Diffidenza verso persone e media influisce sulla fiducia nell’intelligenza artificiale

Studio Cattolica: Diffidenza verso persone e media influisce sulla fiducia nell’intelligenza artificiale

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Uno studio del Centro di Ricerca sulla Teoria della Mente dell’Università Cattolica di Milano ha rivelato che la sfiducia epistemica, ovvero la percezione di fonti informative come inaffidabili, si associa a una visione critica dell’intelligenza artificiale (IA). L’indagine su 121 adulti italiani ha mostrato che chi nutre sfiducia tende a evidenziare i limiti dell’IA, mentre maggiore familiarità con essa promuove apertura. Sottolinea l’importanza di una alfabetizzazione globale riguardo all’IA per sviluppare consapevolezza critica e una riflessione etica, fondamentali per navigare nelle complessità del moderno ecosistema informativo.

La Sfiducia Epistemica e il Futuro dell’Intelligenza Artificiale

ROMA (ITALPRESS) – La sfiducia epistemica, ovvero la propensione a considerare le fonti umane di informazione come inaffidabili o malevole, si correla con atteggiamenti più critici nei confronti dell’intelligenza artificiale (AI). Questa è l’analisi emersa da uno studio del Centro di Ricerca sulla Teoria della Mente e Competenza Sociale nel Ciclo di Vita (CeRiToM) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, guidato da Antonella Marchetti e con il supporto di Davide Massaro, Cinzia Di Dio, Federico Manzi e Federica Sacco.

La ricerca ha coinvolto un campione di 121 adulti italiani, con un’età media di 36,57 anni, provenienti da diverse realtà educative e professionali. Si è approfondito il ruolo della fiducia e della sfiducia riguardo alle fonti di conoscenza, sia umane che artificiali. I risultati indicano che chi mostra sfiducia tende a focalizzarsi sui limiti dell’AI; al contrario, una maggiore familiarità con questa tecnologia è spesso accompagnata da un atteggiamento più aperto nei suoi confronti. La ricerca sottolinea l’importanza della consapevolezza epistemica: la capacità di valutare criticamente le informazioni e riflettere sui propri convincimenti.

Per affrontare questa problematica, è necessaria una diffusione globale di competenze legate all’IA. Comprendere la tecnologia non solo diminuisce il timore verso di essa, ma consente di analizzare in modo critico sia le sue potenzialità che i suoi limiti. È fondamentale promuovere un’educazione che favorisca il pensiero etico e la responsabilità sociale, formando cittadini capaci di navigare l’intricato ecosistema informativo attuale.

Infine, il futuro dell’intelligenza artificiale sarà influenzato non solamente dai progressi tecnologici, ma dalla nostra capacità di sviluppare una fiducia basata su conoscenza, trasparenza e responsabilità. Solo così sarà possibile costruire un rapporto costruttivo e consapevole con una tecnologia in continua evoluzione.

-Foto Università Cattolica-(ITALPRESS).

La Sfiducia Epistemica e il Futuro dell’Intelligenza Artificiale

ROMA (ITALPRESS) – La sfiducia epistemica, cioè la tendenza a considerare le fonti umane di informazione come inaffidabili o persino malevole, risulta collegata a posizioni più critiche nei confronti dell’intelligenza artificiale. Questo è il risultato di uno studio condotto dal Centro di Ricerca sulla Teoria della Mente e la Competenza Sociale nel Ciclo di Vita (CeRiToM) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sotto la direzione di Antonella Marchetti e con la collaborazione di Davide Massaro, Cinzia Di Dio, Federico Manzi e Federica Sacco.

Il campione analizzato ha coinvolto 121 adulti italiani, con un’età media di 36,57 anni, provenienti da vari contesti formativi e professionali. La ricerca ha approfondito il ruolo della fiducia e della sfiducia nelle fonti di conoscenza, sia umane che artificiali. Dallo studio emerge che le persone con sfiducia epistemica tendono a focalizzarsi maggiormente sui limiti dell’IA, mentre coloro che hanno una maggiore familiarità con questa tecnologia mostrano una maggiore apertura nei suoi confronti. Secondo i ricercatori, è fondamentale sviluppare una consapevolezza epistemica che consenta di valutare criticamente le informazioni e di riflettere su come formiamo le nostre convinzioni.

La necessità di un’alfabetizzazione globale relativa all’intelligenza artificiale emerge come cruciale. Comprendere la tecnologia non solo riduce la percezione del rischio ad essa associato, ma facilita anche una valutazione più lucida delle sue potenzialità e limiti, coinvolgendo tutte le fasce della popolazione in questo processo di consapevolezza.

È essenziale, quindi, promuovere un’educazione che incoraggi la riflessione etica e la responsabilità sociale. Formare cittadini in grado di orientarsi nel complesso ecosistema informativo attuale rappresenta una sfida fondamentale. Il futuro dell’intelligenza artificiale sarà influenzato non solo dai progressi tecnologici, ma anche dalla nostra collettiva capacità di costruire una fiducia basata su conoscenza, trasparenza e responsabilità.

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