Sull’orlo di una nuova Tangentopoli: Conte avverte dei pericoli imminenti

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Roma – Si è tenuto un convegno all’università Roma Tre dal titolo “Ambiente Giovani Diritto allo Studio e Politiche”, durante il quale ha preso la parola Giuseppe Conte. Nell’ambito di questo evento, il leader del Movimento 5 stelle ha espresso preoccupazione per la situazione politica attuale, affermando che si stanno creando le condizioni per una nuova diffusa Tangentopoli. Conte ha evidenziato la presenza di segnali di compenetrazione tra politica e affari, che rappresentano una degenerazione della classe dirigente in diverse regioni italiane. Secondo lui, ciò porta alla corruzione e alla compravendita dei voti, favorendo anche infiltrazioni mafiose.

Il politico ha sottolineato l’importanza di affrontare con rigore questa situazione, anziché cercare di limitare l’azione della magistratura. Conte ha criticato le reazioni corporative della destra di fronte alle inchieste giudiziarie, sottolineando che le riforme proposte mirano a ampliare gli spazi di impunità e ad asservire la magistratura alla politica. Egli ha inoltre evidenziato alcuni casi emblematici, come quello del presidente Toti agli arresti domiciliari e della ministra Santanchè accusata di uso fraudolento dei fondi del Covid.

Conte ha denunciato la mancanza di coerenza nel comportamento di alcuni politici, come nel caso di Meloni che ha fatto dimettere Sgarbi per poi candidarlo al Parlamento europeo per garantirgli l’immunità. Questi episodi, secondo il leader del Movimento 5 stelle, danneggiano l’immagine delle istituzioni italiane e mettono in luce la necessità di un sussulto di dignità da parte dei politici. Egli ha evidenziato la responsabilità di tutta la classe dirigente nel contrastare la corruzione e nel garantire trasparenza e legalità nell’ambito politico.

Conte ha concluso sottolineando che è fondamentale trovare anticorpi efficaci per contrastare la degenerazione della politica italiana e garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Inoltre, ha ribadito la necessità di un’impegno congiunto per ristabilire l’etica e la moralità all’interno della classe dirigente, affinché si possa evitare il ripetersi di episodi di corruzione e illegalità.

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