Tax credit: Giuli annuncia fine di film fantasma e abusi nel cinema
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha presentato importanti novità per il cinema italiano durante un’audizione in Commissione Cultura della Camera e del Senato. Sottolineando la necessità di combattere il malaffare, ha annunciato nuove regole che entreranno in vigore nel 2024, volte a garantire un sostegno pubblico equo e di qualità. Queste includono controlli più severi sui costi e sanzioni per abusi, oltre a criteri rigorosi per il credito d’imposta. La riforma mira a combattere le frodi, garantendo una maggiore trasparenza e sostenendo giovani autori e opere a basso budget.
Nuove Misure per il Settore Cinematografico Italiano
ROMA – Durante un’audizione congiunta nella Commissione Cultura della Camera e del Senato, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato l’importanza di denunciare il malaffare nel settore cinematografico. Secondo Giuli, tale denuncia non contrasta con la promozione del cinema, anzi, serve a tutelare coloro che lavorano con impegno e onestà. Il settore è attualmente a un punto di svolta, e il supporto pubblico dovrà premiare la qualità e tutelare il talento, evitando gli abusi.
A partire dal 2024, entreranno in vigore nuove regole che intensificheranno i controlli sui costi nell’industria cinematografica. Tra le misure principali figurano sanzioni più severe per i revisori e criteri rigorosi per l’accesso al credito d’imposta. Tra i requisiti introdotti ci sono l’obbligo di una copertura finanziaria almeno del 40% dell’opera, vincoli contrattuali con distributori o piattaforme, e un obbligo di reinvestimento in opere di difficile realizzazione, come quelle di giovani autori e film a basso budget.
Il ministro ha messo in evidenza la presenza di casi di abuso e frodi nel settore, il che ha spinto il Ministero a intraprendere una riforma dei decreti attuativi della Legge 220/2016. Tra le nuove normative, si prevede il divieto di subappalti e l’obbligo di tracciabilità delle finanze. Inoltre, è stato stanziato un milione di euro per migliori controlli e ispezioni in collaborazione con la Guardia di Finanza.
Infine, Giuli ha reso noto che la Direzione Generale Cinema sta esaminando 200 fascicoli riguardanti verifiche su 350 milioni di euro di credito. Nonostante le recenti dimissioni del direttore generale, il lavoro prosegue. Il ministro ha anche ricordato incontri precedenti con attori e operatori del settore, i quali hanno espresso apprezzamento per le recenti riforme e l’apertura a nuovi tavoli tematici a partire da settembre.
Riforme e Nuove Normative per il Cinema Italiano
ROMA – Durante l’audizione congiunta in Commissione Cultura di Camera e Senato, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ribadito l’importanza di denunciare il malaffare nel settore cinematografico. Dichiara che questa azione non contrasta con la valorizzazione del cinema stesso, ma rappresenta un modo per onorare chi lavora con serietà, passione e correttezza. Secondo il ministro, il cinema italiano si trova all’inizio di una nuova fase e il sostegno pubblico deve essere orientato verso la qualità e la protezione del talento, evitando abusi e distorsioni.
Le nuove normative che entreranno in vigore nel 2024 prevedono controlli più severi sui costi, sanzioni più rigorose per i revisori e criteri di accesso al credito d’imposta più restrittivi. È previsto un obbligo di copertura finanziaria di almeno il 40% per l’opera, vincoli contrattuali con distributori o piattaforme, un obbligo di reinvestimento in opere da parte di giovani autori e film a basso budget, oltre a limiti massimi sul credito d’imposta: 9 milioni per ogni opera e fino a 18 milioni per coproduzioni con l’estero.
Giuli ha sottolineato la necessità di una riforma strutturale per affrontare i vari abusi segnalati nel settore, che comprendono zone d’ombra e potenziali frodi. A tal proposito, il Ministero ha avviato un processo di revisione delle normative attuative della Legge 220/2016, introducendo misure per evitare subappalti a cascata e garantire la tracciabilità finanziaria. È previsto anche un budget di 3,5 milioni di euro per nuove ispezioni, in collaborazione con la Guardia di Finanza.
Infine, il ministro ha evidenziato l’importanza del dialogo con la comunità cinematografica, citando gli incontri tenutisi il 6 giugno e il 21 luglio. In questi incontri, sono emerse reazioni positive riguardo alla nuova disciplina del tax credit e l’impegno a istituire tavoli tematici dal prossimo settembre, per garantire un confronto costruttivo sulle riforme in corso.
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