Tecnologia all’avanguardia: ultrasuoni focalizzati per la neurochirurgia

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Gli ultrasuoni focalizzati sono una procedura terapeutica che mira a concentrare fasci di energia ultrasonica in modo preciso sui tessuti profondi, senza danneggiare le aree sane. Questo approccio è simile all’uso di una lente di ingrandimento per concentrare i raggi solari e bruciare una foglia. Tuttavia, anziché una lente ottica, si utilizza una lente acustica per dirigere multiple onde ultrasoniche su un bersaglio profondo nel corpo.

Attualmente in fase di studio, i Focused Ultrasound stanno suscitando grande interesse nel campo oncologico, soprattutto per i tumori cerebrali. Questo trattamento non invasivo potrebbe migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre i costi delle cure. Francesco DiMeco, professore di neurochirurgia all’Università degli Studi di Milano e direttore presso l’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, ha discusso in un’intervista su Medicina Top, un format TV di Italpress, di questo innovativo approccio terapeutico.

DiMeco ha spiegato che gli ultrasuoni focalizzati consentono di raggiungere profonde aree del cervello senza necessità di interventi invasivi. Questo aspetto fa la differenza rispetto alle procedure tradizionali che possono essere invasive o causare importanti effetti collaterali. La terapia con gli ultrasuoni focalizzati è estremamente tecnologica e precisa, permettendo ai medici di individuare e trattare bersagli specifici con sicurezza.

Al Besta, DiMeco ha sottolineato l’importanza della collaborazione con una donatrice che ha permesso l’acquisto di una macchina all’avanguardia per gli ultrasuoni focalizzati. Questa macchina è stata installata in una sala operatoria altamente tecnologica e accoppiata con la risonanza magnetica per seguire in tempo reale il trattamento e verificare i risultati. DiMeco ha sottolineato l’importanza di creare una lesione reversibile per valutare l’efficacia del trattamento prima di procedere con una lesione permanente.

Nel campo della neurochirurgia, la simulazione virtuale degli interventi è fondamentale per l’allenamento e la pratica prima delle operazioni sui pazienti. Grazie ai software avanzati, è possibile ricreare situazioni chirurgiche e utilizzare simulatori per esercitarsi senza rischi per i pazienti. Questo approccio è preferibile all’apprendistato su cadaveri o pazienti reali, garantendo una preparazione più accurata e sicura per il chirurgo.

Infine, DiMeco ha parlato della sua esperienza internazionale presso la Johns Hopkins Medical School di Baltimora, definendola un punto di svolta nella sua carriera. L’esperienza negli Stati Uniti ha contribuito significativamente alla sua crescita professionale e ha apportato importanti conoscenze e competenze che hanno influenzato positivamente la sua pratica clinica in Italia.

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