Tempi di recupero dopo una parotidectomia: cosa aspettarsi e durata media

Tempi di recupero dopo una parotidectomia: cosa aspettarsi e durata media

Tempi di recupero dopo una parotidectomia: cosa aspettarsi e durata media

Per molte persone affette da tumori della ghiandola parotide, la parotidectomia risulta essere un intervento chirurgico indispensabile. Questa procedura prevede la rimozione parziale o totale della ghiandola parotide ed è eseguita da chirurghi specializzati in chirurgia della testa e del collo. Di seguito analizzeremo in dettaglio cos’è la parotidectomia, le sue indicazioni, il decorso post-operatorio, i rischi e i benefici.

Cos’è la parotidectomia e perché viene eseguita?


La parotidectomia è l’operazione chirurgica che consiste nella rimozione della ghiandola parotide, una delle principali ghiandole salivari situata vicino all’orecchio. Questo intervento viene considerato soprattutto in presenza di tumori, che possono essere benigni o maligni. Circa l’80% dei tumori della parotide sono benigni, mentre il restante 20% può risultare maligno. Oltre ai tumori, la parotidectomia può essere indicata in caso di:

  • Parotite cronica (infiammazione persistente o infezione della ghiandola parotide)
  • Calcoli salivari profondi nella ghiandola
  • Ascessi parotidiani (raccolta di pus nella ghiandola)

L’obiettivo della parotidectomia è rimuovere il tessuto patologico preservando la funzionalità del viso, dato che il nervo facciale percorre la ghiandola e controlla i muscoli mimici.


Tipologie di parotidectomia e procedura chirurgica


La ghiandola parotide è divisa in due lobi principali: superficiale e profondo. In base alla posizione del tumore o del problema, la parotidectomia può essere:

  • Superficiale: rimozione esclusivamente del lobo superficiale della ghiandola;
  • Totale: rimozione sia del lobo superficiale sia di quello profondo.

L’incisione chirurgica inizia davanti all’orecchio e si estende lungo la linea della mandibola fino al collo per permettere un’adeguata esposizione della ghiandola. Il chirurgo individua il nervo facciale, il tramite nervoso che separa i due lobi, e presta particolare attenzione a non danneggiarlo durante la procedura. Al termine della chirurgia, la funzionalità del nervo viene testata per accertare il buon esito dell’intervento.


Il recupero varia da paziente a paziente. Generalmente, dopo due settimane sono consentiti esercizi leggeri e camminate. Nei giorni successivi all’intervento, è possibile sperimentare difficoltà a masticare e deglutire a causa del trauma sul nervo facciale, che può richiedere da 3 fino a 4 mesi per migliorare. Il gonfiore sul volto e sul collo tende a risolversi entro 4-5 giorni grazie all’applicazione di impacchi di ghiaccio sull’area operatoria. Un’intorpidimento nella zona frontale dell’orecchio operato può essere permanente, ma il chirurgo sarà il più indicato a valutare specificamente ogni caso.

La maggior parte dei pazienti guarisce completamente entro 3-4 mesi, mentre altri possono necessitare di un tempo di recupero più lungo, fino a un anno.

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