Tre arresti a Reggio Calabria per tentato omicidio di stampo mafioso.
Un Piano di Vendetta Rivelato dalle Indagini
Non contenti della violenza iniziale, i tre giovani hanno agito in modo premeditato. Hanno infatti recuperato un fucile valido in zona Pellaro e si sono appostati nei pressi di casa loro in attesa del rientro dell’uomo aggredito. Quando la vittima si è avvicinata, è stata raggiunta da tre colpi di fucile all’addome e alle gambe, sparati da uno dei tre indagati. Questo gesto è stato perpetrato per riaffermare il controllo sulla zona, evocando la forza di una nota ‘ndrina operante nel sud di Reggio Calabria.
Le conseguenze dell’attacco sono state devastanti: l’uomo, vittima dell’aggressione, ha subito gravi ferite che hanno portato all’amputazione totale dell’arto inferiore destro. Questo drammatico evento ha messo in luce il pericolo rappresentato dalla violenza legata agli ambienti mafiosi, evidenziando l’emergenza sicurezza nella città.
Uno degli indagati era già in stato di detenzione, arrestato il 4 novembre per possesso di armi illegali. Durante il fermo, le forze dell’ordine hanno rinvenuto due fucili a canne mozze, pistole con matricola abrasa e un certo numero di munizioni. La presenza di tali armi in un contesto urbano solleva preoccupazioni sull’escalation di violenza e sull’influenza mafiosa nella regione.
