Trump in Israele: “Momento storico per il Medio Oriente”, afferma Netanyahu.

Trump in Israele: “Momento storico per il Medio Oriente”, afferma Netanyahu.

Trump in Israele: “Momento storico per il Medio Oriente”, afferma Netanyahu.

Trump: Un’era d’oro per Israele e il Medio Oriente

ROMA (ITALPRESS) – Una giornata storica per il Medio Oriente e un trionfo per Israele, così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha descritto l’attuale situazione durante il suo intervento alla Knesset. Rivolgendosi al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, Trump ha esaltato i risultati ottenuti, affermando: “Non è facile trattare con lui, ma è proprio questo a renderlo grande. Grazie, Bibi, hai fatto un ottimo lavoro”. Il presidente ha aggiunto di voler ringraziare anche i Paesi arabi e musulmani per il loro supporto nel fare pressione su Hamas, sottolineando che molte nazioni si sono unite per lavorare per la pace.

“Le future generazioni ricorderanno questo momento come l’inizio di un cambiamento positivo”, ha continuato Trump. Oltre alla liberazione di 20 ostaggi dopo due anni di prigionia, ha affermato che “dopo anni di conflitto, i cieli sono finalmente calmi e una nuova era di pace si apre in Terra Santa”. Il leader statunitense ha enfatizzato che oggi non è solo la fine della guerra, ma anche la sconfitta del terrorismo, lanciano così un messaggio di speranza per il futuro di Israele e della regione.

Risoluzione di conflitti e progetti futuri

Trump ha condiviso con i presenti che il suo governo ha risolto “otto guerre in otto mesi”, sottolineando il valore della pace. “È una bella sensazione sapere che gli ostaggi siano stati liberati. Il mio istinto è sempre stato quello di fermare le guerre, contrariamente a quanto sostiene Hillary Clinton”, ha detto il presidente, accennando alle proprie politiche di pace. Ha inoltre menzionato le armi fornite a Israele, sottolineando che spera di non dover mai utilizzarle.

Affrontando la questione del conflitto tra Ucraina e Russia, Trump ha affermato che questa guerra non sarebbe mai scoppiata se fosse stato presidente. “È una vergogna”, ha dichiarato, rilanciando l’idea che la situazione attuale è una diretta conseguenza delle politiche del suo successore.

Richieste di grazia e apprezzamenti

Nella sua visita, Trump ha anche chiesto al presidente israeliano, Isaac Herzog, di concedere la grazia a Netanyahu, attualmente coinvolto in tre procedimenti per corruzione. “È stato uno dei migliori premier in tempi di guerra”, ha affermato Trump, ricevendo applausi da parte di alcuni deputati. Questo gesto evidenzia il forte legame tra Trump e Netanyahu, supportato anche da parole di gratitudine per l’impegno degli Stati Uniti in favore di Israele e della sua sicurezza.

Il presidente americano ha seguito il rilascio degli ostaggi dall’Air Force One, documentando il momento storico per gli israeliani. Una volta atterrato a Tel Aviv, è stato accolto da Netanyahu e Herzog, assieme a figure chiave della sua amministrazione, come Jared Kushner e Ivanka Trump. “È un grande onore per me. Una giornata straordinaria, un nuovo inizio”, ha scritto sul libro degli ospiti della Knesset.

Riconoscimenti e applausi

Nel suo discorso, Netanyahu ha accolto Trump come “il più grande amico di Israele alla Casa Bianca”. Il premier ha ricordato quanto fosse atteso il ritorno degli ostaggi e ha ringraziato Trump per i suoi sforzi significativi che hanno portato a una maggiore sicurezza per la nazione israeliana. “Nessuno ha fatto per noi quello che hai fatto tu”, ha dichiarato, menzionando il riconoscimento della sovranità sulle alture del Golan e la mediazione degli Accordi di Abramo.

Amir Ohana, presidente del parlamento israeliano, ha proposto di nominare Trump per il Premio Nobel per la Pace, sostenendo che nessuno merita tale riconoscimento più di lui. “Il mondo ha bisogno di più leader come Trump, che ha dimostrato che la vera pace si ottiene attraverso la forza”, ha affermato Ohana, evidenziando l’importanza storica dell’operato del presidente americano per il popolo israeliano.

Proteste durante la visita di Trump

Nel mentre, la visita di Trump non è stata esente da polemiche. Alcuni parlamentari di sinistra sono stati allontanati dall’aula dopo aver sventolato un cartello richiedente il riconoscimento della Palestina. Questo episodio sottolinea le tensioni interne che permangono in Israele riguardo alla questione palestinese, nonostante il clima celebrativo della giornata.

Il presidente Trump ha quindi lasciato la Knesset per un vertice in Egitto con leader regionali e internazionali, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La sua visita segna un momento cruciale nel dialogo tra Stati Uniti e Medio Oriente, con speranze di un futuro più pacifico e collaborativo.

Per ulteriori informazioni, consultare fonti ufficiali come il sito della Casa Bianca e la Knesset.

Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *