Tumore prostatico: come il coinvolgimento attivo del paziente ottimizza il trattamento.
Il Ruolo Fondamentale dell’Ascolto nel Trattamento del Carcinoma Prostatico Avanzato
MILANO (ITALPRESS) – Nel mondo della salute, la comunicazione tra pazienti e medici gioca un ruolo cruciale, specialmente nel trattamento del carcinoma prostatico avanzato. Una recente ricerca realizzata da Novartis in collaborazione con Elma Research ha messo in luce l’importanza di un’alleanza terapeutica all’interno delle cure per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico. Questo studio è stato presentato in occasione del mese di novembre, tradizionalmente dedicato alla sensibilizzazione sulle patologie maschili.
Il carcinoma prostatico rappresenta la forma più comune di tumore tra gli uomini, con circa 40.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia. Grazie ai progressi nella ricerca clinica e nelle terapie, molti pazienti oggi possono convivere con la malattia anche per anni, rendendo possibile una vita attiva e produttiva nonostante la diagnosi. Le nuove terapie hanno aperto la strada a una gestione più efficace della malattia, permettendo in molti casi di trasformarla in una condizione cronica.
La Complessità delle Forme Avanzate del Tumore alla Prostata
Nonostante i progressi, il carcinoma prostatico in fase avanzata, come il carcinoma metastatico resistente alla castrazione, continua a presentare sfide significative. Paolo Andrea Zucali, Responsabile Unità Operativa per la patologia oncologica del tratto uro-genitale e dei tumori rari del torace all’Istituto Clinico Humanitas, sottolinea che necessità cliniche rimangono elevate e richiedono un impegno costante da parte della comunità scientifica.
I recenti sviluppi nella medicina di precisione e personalizzata hanno già portato a una maggiore sopravvivenza e a un miglioramento della qualità di vita. Zucali evidenzia che è essenziale continuare su questo percorso, integrando sempre di più la voce dei pazienti e ascoltando le loro esperienze.
Nel corso dell’evento “Ritmi di Cura per la Salute Maschile”, tenutosi a Milano, le esperienze vissute da 64 uomini italiani affetti da carcinoma prostatico metastatico sono state tradotte in musica jazz, un modo originale per esprimere le emozioni legate alla malattia e alle sfide quotidiane. La ricerca ha rivelato che oltre il 50% dei pazienti desidera essere attivamente coinvolto nel proprio percorso di cura, cercando informazioni e cambiamenti nella propria gestione della salute.
Anche se esiste una percezione comune che i pazienti con carcinoma prostatico siano principalmente anziani e passivi, lo studio mostra che il coinvolgimento varia tra diverse categorie di pazienti. Tra i “Risolti” (30%), vi è un equilibrio tra consapevolezza e accettazione, mentre i “Tormentati” (28%) cercano risposte, ma vivono con emozioni tumultuose come rabbia e risentimento. Infine, i “Fatalisti” (42%) tendono ad approcciare la malattia con rassegnazione, dipendendo fortemente dall’assistenza dei medici e dei caregiver.
I dati raccolti non sono unici, ma riflettono anche tendenze più ampie in Europa. I risultati preliminari dello studio EU-PRESS4, condotto da Europa Uomo su oltre 600 uomini, mostrano chiaramente che una maggiore partecipazione dei pazienti al loro percorso di cura è correlata a una qualità di vita migliore. Chi si sente meno coinvolto tende a rimpiangere decisioni passate e a percepire una scarsa qualità del proprio benessere globale.
Claudio Talmelli, Presidente di Europa Uomo Italia, afferma che è fondamentale che l’ascolto del paziente diventi parte integrante della pratica clinica. Si richiede un approccio multidisciplinare nelle Unità di cura per il carcinoma prostatico, dove specialisti di diverse aree, come oncologi e psicologi, collaborano per fornire un’assistenza integrata e completa. Qui, la qualità percepita dai pazienti dovrebbe diventare un indicatore chiave per adattare i trattamenti alle esigenze cliniche ed emotive.
Paola Coco, Chief Scientific Officer & Medical Affairs Head di Novartis, rincara la dose sull’importanza di un approccio innovativo. “Il nostro obiettivo è ridefinire il futuro delle patologie con maggiori bisogni insoddisfatti”, afferma, sottolineando come innovazione, collaborazione e ascolto dei pazienti siano i pilastri fondamentali su cui si costruiscono i nuovi “ritmi di cura”. L’uso della musica jazz non è solo simbolico; rappresenta un modo potente per intrecciare le esperienze dei pazienti con un nuovo percorso di cura caratterizzato da ascolto attento e relazioni significative.
In conclusione, l’attenzione crescente all’aspetto umano della medicina e alla centralità del paziente si sta rivelando uno dei fattori chiave nella lotta contro il carcinoma prostatico avanzato. Avere pazienti attivi e informati è fondamentale per migliorare gli esiti e garantire una vita di qualità migliore.
Fonti Ufficiali:
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