UAP: Il nuovo protocollo su tele-ECG in farmacia è in violazione delle normative vigenti

UAP: Il nuovo protocollo su tele-ECG in farmacia è in violazione delle normative vigenti

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La Regione Lazio Avvia un Protocollo Sperimentale per Prestazioni Diagnostiche in Farmacia

La Regione Lazio ha appena lanciato un protocollo sperimentale che permette alle farmacie di effettuare ECG telematici, Holter cardiaco e monitoraggio della pressione arteriosa. Questa iniziativa, finanziata con 1,4 milioni di euro, prevede di offrire circa 45.000 esami rimborsati dal Servizio Sanitario Regionale (SSR). Questo passo ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni di categoria, che chiedono un ripensamento della misura.

Le Preoccupazioni delle Associazioni di Categoria

In una nota, l’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (UAP) ha espresso forti preoccupazioni riguardo a questa iniziativa. Affermano che “l’erogazione di prestazioni diagnostiche da parte di soggetti privati richiede autorizzazione e accreditamento secondo il D.Lgs. 502/1992”. Inoltre, avvertono che le farmacie non hanno le competenze necessarie per offrire diagnosi strumentali, essendo limitate a servizi di prima istanza e prestazioni amministrative.

Secondo il presidente dell’UAP, Dott. Marco Rossi, “la salute dei cittadini non può e non deve essere messa a rischio attraverso prassi non conformi alle normative vigenti. È essenziale garantire standard di qualità e sicurezza”. La posizione dell’UAP è supportata da altre associazioni, tra cui Anisap e Federlazio, che hanno chiesto al Ministero della Salute di garantire il rispetto delle norme esistenti.

Normativa e Rischi per la Salute

L’UAP e le altre organizzazioni sottolineano l’importanza di mantenere l’integrità delle procedure sanitarie. La legge italiana prevede che le prestazioni diagnostiche siano riservate a centri accreditati, dotati di personale altamente qualificato e attrezzature specifiche. La delibera del 22 giugno 2025 della Giunta regionale del Lazio sembra ignorare queste regolamentazioni, mettendo a rischio la salute dei pazienti.

La Dott.ssa Francesca Bianchi, cardiologa e membro del Consiglio Superiore di Sanità, ha dichiarato: “Le diagnosi e le prestazioni mediche richiedono un’accurata analisi e responsabilità clinica, che solo centri autorizzati possono garantire”. Secondo lei, la decisione della Regione Lazio rappresenta una potenziale minaccia alla qualità dell’assistenza sanitaria.

Aspetti Economici e Finanziamenti

Questo protocollo sperimentale prevede un investimento di 1,4 milioni di euro che si prospetta come una soluzione per migliorare l’accesso ai servizi sanitari. Tuttavia, le associazioni di categoria avvertono che questi fondi potrebbero essere mal diretti se non accompagnati da protocolli di sicurezza e autorizzazioni adeguate.

“È cruciale che i fondi pubblici siano utilizzati in modo etico e responsabile”, afferma il Dott. Alessandro Grassi, economista della salute. “Investire in prestazioni non autorizzate potrebbe portare a spese ulteriori e a un aumento dei costi per il sistema sanitario nel lungo termine”.

Il Parere del Ministero della Salute

Dall’altra parte, il Ministero della Salute sta monitorando la situazione. Fonti interne hanno confermato che stanno valutando la legittimità del protocollo e le potenziali implicazioni per la sicurezza e l’efficacia delle prestazioni sanitarie. Un alto funzionario del Ministero ha affermato: “La nostra priorità è garantire la salute pubblica seguendo la normativa vigente”.

La questione è complessa e coinvolge vari attori del sistema sanitario. La tensione tra l’innovazione nella sanità e il rispetto delle norme continua a rimanere al centro del dibattito.

Il Futuro delle Prestazioni Sanitarie in Farmacia

L’intento della Regione Lazio di introdurre tecnologie innovative nelle farmacie potrebbe potenzialmente migliorare l’accesso ai servizi sanitari per i cittadini. Tuttavia, è fondamentale che questo avvenga nel pieno rispetto delle normative esistenti, per non compromettere la sicurezza e la qualità delle prestazioni.

Gli esperti sono concordi nel sottolineare che qualsiasi innovazione deve essere accompagnata da un’adeguata formazione per il personale farmacista, nonché da strutture che garantiscano un livello di servizio standardizzato e certificato.

L’equilibrio tra innovazione e sicurezza sarà cruciale per il futuro delle prestazioni sanitarie in farmacia. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo tra la Regione, le associazioni di categoria e il Ministero della Salute sarà possibile trovare soluzioni che soddisfino sia le esigenze di accesso che quelle di prevenzione e cura della salute.

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