Ucciso a Tripoli il leader miliziano Al-Kikli, Ambasciatore avverte i connazionali alla prudenza.

Uccisione di Abdulghani al-Kikli: Tensioni a Tripoli
ROMA (ITALPRESS) – L’ultimo evento tragico per la Libia ha visto la morte di Abdulghani al-Kikli, noto come “Ghaniwa”, capo dell’Apparato di supporto alla stabilità del Consiglio presidenziale libico. L’omicidio è avvenuto questa sera presso il quartier generale della 444a Brigata di combattimento a Tripoli. Le circostanze della sua presenza in quel luogo rimangono poco chiare, al momento non ci sono informazioni su un possibile incontro.
Il Ministero degli Interni del “governo ad interim di unità nazionale” ha lanciato un appello ai cittadini di Tripoli, chiedendo loro di rimanere a casa per garantire la propria sicurezza. In un comunicato stampa, il Ministro Alberto Sani ha dichiarato: “Le persone devono rimanere calme e seguire le indicazioni delle autorità per evitare situazioni di pericolo”. L’ambasciata degli Stati Uniti ha parimenti invitato alla tranquillità, evidenziando l’importanza di un’interazione pacifica tra le diverse fazioni.
La Reazione della Comunità Internazionale
Gli italiani in Libia sono stati messi in guardia riguardo alla crescente instabilità a Tripoli, in seguito agli scontri scaturiti dall’uccisione di al-Kikli. L’ambasciatore italiano, Gianluca Alberini, ha comunicato all’Agenzia Italpress che è fondamentale prendere precauzioni. “Abbiamo avvisato i nostri connazionali e stiamo monitorando la situazione attraverso i nostri canali diplomatici”, ha aggiunto.
Gli sviluppi hanno portato a incidenti violenti in diversi quartieri di Tripoli. Notizie riportano l’incendio della casa di al-Kikli nel quartiere Hadaba, mentre scontri armati tra gruppi rivali continuano a verificarsi. Le brigate di Misurata e Zintan hanno cominciato a muoversi verso la capitale in risposta agli eventi. “La situazione è estremamente delicata”, ha affermato un ufficiale della sicurezza locale, “e potremmo assistere a un’intensificazione dei combattimenti nei prossimi giorni”.
L’ONU ha lanciato un appello alla calma, dopo che la notizia dell’uccisione di al-Kikli ha generato preoccupazioni globali. In un comunicato, la missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha sottolineato l’urgenza di promuovere il dialogo tra le fazioni per evitare ulteriori escalation di violenza.
Dettagli dell’Omicidio e Reazione Popolare
La sparatoria durante l’incontro in cui al-Kikli era presente ha causato non solo la sua morte, ma anche quella di alcune delle sue guardie. Fonti di sicurezza hanno indicato che si trovava nella caserma della 444a Brigata per negoziare un cessate il fuoco tra le milizie rivali. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata in uno scontro a fuoco violento. “Le sparatorie sono state uditi nel quartiere di Ain Zara”, ha dichiarato un residente, “e abbiamo temuto per la nostra sicurezza”.
Il DEO (Direzione dell’Operazione di Emergenza) ha riferito che sono già in atto piani per evacuare i voli civili dall’aeroporto internazionale di Mitiga a causa delle crescenti tensioni. Al momento, il traffico aereo non è stato interrotto, grazie a rigorosi controlli di sicurezza. Un portavoce ha affermato che “la sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi rimane la nostra priorità assoluta”, mentre le compagnie aeree monitorano attentamente la situazione.
L’impatto degli eventi si fa sentire anche a livello di sicurezza pubblica. “Le strade di Tripoli sono diventate pericolose, e la popolazione è in preda alla paura”, ha affermato un altro testimone. Il governo ha rafforzato la presenza di forze di sicurezza in tutto il territorio, cercando di contenere eventuali esplosioni di violenza.
In risposta alle notizie dell’uccisione, diversi gruppi militanti hanno mobilitato convogli militari, rendendo evidente l’alta tensione nella capitale. L’omicidio di al-Kikli, figura centrale nel conflitto armato contro Khalifa Haftar nel 2019, segna un nuovo capitolo turbolento nella crisi libica.
Secondo quanto riferito, le forze militari stanno preparando strategie per rispondere alle provocazioni delle brigate accusate di avere assassinato al-Kikli. Questa spirale di violenza preoccupa non solo i libici, ma anche la comunità internazionale, che guarda con ansia gli sviluppi della situazione.
Mentre i residenti di Tripoli affrontano un clima di incertezza, l’auspicio comune è che si possa tornare il prima possibile a un dialogo costruttivo e pacifico.
(ITALPRESS)
Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it