UE multa Google di 3,5 miliardi per abuso nel settore della pubblicità digitale.
In risposta a questa decisione, un portavoce di Google ha dichiarato al Wall Street Journal che l’azienda intende fare appello contro la sanzione, affermando: “Non ci sono elementi anticoncorrenziali nel fornire servizi per acquirenti e venditori di pubblicità, e oggi esistono più alternative ai nostri servizi che mai.” Questa affermazione rispecchia la posizione di Google, che si difende dalle accusa di monopolio.
Secondo quanto riportato dal WSJ, l’annuncio della multa era previsto inizialmente per il primo settembre, ma è stato rinviato a causa delle preoccupazioni legate alle negoziazioni in corso tra Unione Europea e Stati Uniti su un possibile accordo commerciale.
Questa multa rappresenta il secondo provvedimento antitrust più elevato mai emesso dall’Unione Europea, dopo la sanzione di 5 miliardi di dollari inflitta a Google nel 2018. Non solo Google ha criticato la decisione, ma anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso il suo disconsenso in un post su Truth Social, lamentandosi delle “numerose altre multe e tasse emesse contro Google e altre aziende tecnologiche americane”, come Apple.
